Fatti e disfatti/91
Politica
Si aggroviglia sempre di più lo scandalo del generale Petraeus e della sua biografa, Paula Broadwell: adesso si scopre che la terza donna, Jill Kelley, aveva a sua volta un rapporto con il generale John Allen, capo delle forze in Afghanistan, che le inviava foto a petto nudo. E ad arricchire il panorama, il padre della Broadwell commenta sibillino: “Questo è solo l’inizio”. Intanto però è confermato che le dimissioni non proteggeranno Petraeus dall’obbligo di testimoniare sui fatti di Bengasi dello scorso 11 settembre. E ci si chiede perché il deputato repubblicano Eric Cantor, informato del tradimento di Petraeus in settembre, abbia tenuto segreto il fatto: forse perché Petraeus è sempre stato più vicino ai repubblicani che ai democratici (si parlava di una sua possibile vicepresidenza per Mitt Romney)? Ma allora con che scusa ora i repubblicani cercano di sostenere che è stata la Casa Bianca a nascondere la vicenda?
Il Pentagono a John Kerry? Sarebbe il senatore del Massachusetts, già candidato democratico alla presidenza nel 2004, a essere stato scelto da Obama per la guida del Pentagono. Kerry da anni sognava di diventare segretario di Stato. Agli Esteri andrebbe invece proprio l’ambasciatrice all’Onu Susan Rice, fortemente raccomandata da Hillary Clinton, ma “segnata” dalle vicende di Bengasi. A sostituire Petraeus potrebbe essere chiamato John Brennan, consigliere della Casa Bianca per il terrorismo. Nel frattempo si scioglie il triumvirato che ha portato Obama alla riconferma: David Plouffe, David Axelrod e Jim Messina escono dalla politica. Per molti che hanno lavorato con loro nelle due campagne è “come perdere i genitori”.
Una sorpresa totale. Anche il vice di Romney, Paul Ryan, conferma che la sconfitta era arrivata come una doccia fredda nella sede della campagna di Romney. Dalle ricostruzioni di quella serata si capisce che i dirigenti della campagna erano assolutamente certi della vittoria, ed è vero che Romney non aveva neanche giudicato necessario preparare un discorso di sconfitta (ecco perché poi ne ha pronunciato uno così breve).
E adesso cominciano i mal di testa: Obama deve riuscire a governare, e oggi ha una prima riunione con i sindacati, domani con i leader economici. Il presidente è alla ricerca di un compromesso sui tagli da apportare alle spese federali per tenere sotto controllo il debito pubblico.
Società
Omicidio-suicidio, pur di non restituire tre bambini avuti in affidamento. Una donna e un uomo si suicidano, insieme a tre bambini di 10, 7 e 5 anni e insieme a due cani e un gatto, pur di non restituire ai genitori i bambini che avevano in affidamento. Chiusi nel garage, sono morti di avvelenamento da gas di scarico. La tragedia a Toledo, in Ohio.
Forse è vero che il Paese si è spostato a sinistra: nelle tre serate dopo le elezioni, il canale liberal Msnbc ha scavalcato il rivale conservatore Fox presso il pubblico di età fra i 24 e i 54 anni durante le trasmissioni di prima serata (20-23): è la prima volta in 12 anni che ciò succede.
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