Scandalo Petraeus, il generale Allen si difende: Nessuna relazione con Jill Kelley
Mentre si allarga l’indagine sul caso Petraeus, persone vicine al generale John Allen mantengono la sua versione secondo cui non esisteva alcuna relazione con Jill Kelley, la donna di Tampa che con le sue rivelazioni all’Fbi ha fatto scattare le indagini sulla liaison tra l’ex capo della Cia, ormai dimissionario, e la biografa Paula Broadwell.
I pochi dettagli emersi attraverso il Dipartimento alla Difesa lasciano pensare che Allen avrebbe molto da spiegare, scrive oggi il Washington Post, ricordando che esistono tra le 20mila e le 30mila pagine contenenti email ed altri documenti sui quali si cerca di fare chiarezza. Alcuni di questi messaggi erano “ammiccanti”, altri sono stati definiti “potenzialmente inappropriati”.
Persone vicine a Allen citate dallo stesso quotidiano insistono invece sul fatto che i messaggi non erano nell’ordine delle migliaia o decine di migliaia ma dell’ordine delle centinaia. Kelley, sostengono, era un’amica di Allen e della moglie Kathy. Il problema è che la donna produceva email in quantita’.
Molti dei messaggi, spiegano però queste fonti, riguardavano avvenimenti sociali o notizie comparse nei media, a volte la donna scriveva al generale per complimentarsi per un’intervista da lui rilasciata altre volte gli mandava in copia messaggi diretti alla moglie.
“Lui risponde a quasi tutte le mail che riceve. Lo considera un gesto di buona educazione”. Quanto al fatto che la quantita’ dei messaggi inviati era tale da compromettere potenzialmente il suo lavoro sul campo, le fonti a lui vicine spiegano che il generale dedicava alla posta elettronica due ore tra mezzanotte e le due del mattino.
“E’ profondamente imbarazzato da tutto ciò”, sottolineano le stesse fonti che lo descrivono come un uomo poco incline a farsi pubblicita’ e rilasciare interviste e poco amante degli eventi mondani.
Nel frattempo Jill Kelley, ormai ribattezzata la Mata Hari di origini libanese, sta cercando di far valere i suoi titoli per cacciare i reporter che da giorni assediano la sua villa a Tampa. “Sono un console onorario, quindi ho delle protezioni, non possono entrare nella mia proprietà”, ha detto chiamando la polizia per denunciare la presenza di giornalisti. Secondo quanto riportato da Foreign Policy, la Kelley è console onorario della Corea del Sud, un incarico onorifico che, in realtà, non avrebbe protezioni diplomatiche. Come console onorario della Corea del Sud, la Kelley ha organizzato incontri tra l’ambasciatore della Corea del Sud ed imprenditori dell’area di Tampa. Alla 37enne ricca signora, che lavorava come volontaria nella base militare che ospita il quartier general del CentCom, la carica di console onorario però stava stretta, tanto che quando lo scorso anno ha ricevuto un premio come rappresentante dei paesi della coalizione al Centcom, si è fatta presentare come “ambasciatore onorario”. Ed ad un certo punto ha semplificato definendosi “ambasciatore” soltanto, arrivando a chiedere al comando che le fornisse, lei una volontaria assolutamente non pagata, dei collaboratori per organizzare i suoi eventi mondani.
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