Gaza, nuovi raid. L’esercito israeliano chiama i riservisti. Bomba a Tel Aviv dopo 21 anni
Il primo ministro egiziano Hisham Kandil è arrivato a Gaza per mostrare il suo sostegno al popolo palestinese dopo i raid condotti da Israele sulla Striscia. Solo nella notte l’esercito israeliano ha colpito oltre 130 obiettivi palestinesi, mentre i militanti islamici hanno lanciato 11 razzi da Gaza. In occasione della visita del premier egiziano a Gaza Israele ha annunciato che interromperà temporaneamente i raid sulla Striscia. Lo ha dichiarato un funzionario della sicurezza israeliana a condizione di anonimato, specificando che la condizione è che i miliziani palestinesi non lancino missili contro il sud di Israele nello stesso lasso di tempo.
La missione di Kandil, concordata con il presidente egiziano Mohammed Mursi, ha come obiettivo finale quello di mediare per un cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi.
In una manifestazione di solidarietà senza precedenti nei confronti dei militanti di Hamas, il premier egiziano Kandil trascorrerà quindi tre ore nell’enclave palestinese. Durante questo periodo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accettato la richiesta del Cairo di ”sospendere tutte le operazioni offensive”.
La possibilità di un cessate il fuoco che Kandil cerca di raggiungere confligge con le notizie che provengono da Israele, che ha cominciato a richiamare 16 mila riservisti. Intanto continua lo spostamento di mezzi e forze militari verso il confine meridionale, secondo quanto riporta oggi radio Israele. Un portavoce dell’esercito israeliano non ha confermato la notizia, affermando di non commentare spostamenti di truppe, ma lo Stato ebraico non ha escluso la possibilità di inviare a Gaza forze di terra a sostegno dell’offensiva aerea avviata mercoledì scorso. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha detto un portavoce militare israeliano.
Secondo un bilancio fornito questa mattina dagli israeliani, sono stati colpiti dalle forza aeree israeliane circa 500 obiettivi nella Striscia di Gaza, obiettivi che comprendono depositi di armi e siti per il lancio dei missili. Sono circa 300 i missili lanciati dalla Striscia di Gaza dall’inizio dell’operazione. Sono 21 le persone, 19 palestinesi, dei quali almeno sette civili, e tre civili israeliani, rimasti uccisi.
Secondo l’ex primo ministro britannico e attuale inviato del Quartetto per il Medioriente Tony Blair, a meno che il confilltto non si risolva velocemente, “siamo davanti a una situazione che aggiunge tumulto a una regione già in tumulto. Credo – ha detto in un’intervista all’emittente pan-araba al-Arabiya – che questo avrà ripercussioni non solo sugli israeliani e i palestinesi, ma anche su tutta la regione” del Medioriente. Blair ha quindi espresso fiducia nel ruolo che può giocare il governo egiziano nella crisi in corso. E’ sempre più alta la tensione in Medio Oriente all’indomani dell’uccisione del capo militare di Hamas Ahmed al-Jabari nel primo giorno dell’Operazione “Pilastro della Difesa”, la campagna lanciata dalle forze israeliane contro la Striscia di Gaza.
Con aerei F-16 ed elicotteri Apache, Israele ha lanciato numerosi raid su Gaza. Centinaia gli obiettivi centrati nella notte mentre in mattinata un altro raid ha colpito Jabaliya, località a nord di Gaza. Il bilancio delle vittime, secondo l’agenzia palestinese ‘Safa’, sarebbe di almeno 13 vittime e oltre 100 feriti.
E’ andato avanti senza sosta anche il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele: tre gli israeliani rimasti uccisi. Le tre persone uccise si trovavano in una palazzina residenziale di quattro piani a Kiryat Malachi. Nell’attacco, riferiscono i media israeliani, sono rimaste ferite altre due persone, tra le quali un bambino. Feriti anche tre soldati israeliani a causa dell’esplosione di un razzo nei pressi del confine con la Striscia di Gaza.
In serata un razzo lanciato da Gaza è caduto su Holon, nella zona sud di Tel Aviv e le sirene hanno suonato in tutta la città. L’esplosione è stata udita distintamente dai residenti della città israeliana. Poco dopo le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad islamica, hanno rivendicato il lancio del razzo. Diversa la versione riferita da una portavoce dell’esercito israeliano, secondo cui nessun razzo ha colpito l’area metropolitana di Tel Aviv. Secondo quanto precisato successivamente dall’esercito israeliano due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza contro Tel Aviv ed hanno colpito due spianate. Non sono stati registrati feriti o danni materiali. Hamas e altri gruppi militanti hanno inviato comunicati e sms ai giornalisti indicando che da ieri sono stati lanciati oltre 250 razzi su varie città israeliane.
Lo Stato ebraico ha risposto con il lancio di nuovi raid aerei contro il centro della città di Gaza. Il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha autorizzato il richiamo di 30mila riservisti, ha riferito la televisione israeliana.
Israele “continuera’ a intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i propri cittadini” ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, assicurando inoltre che lo Stato ebraico sta facendo “tutto quanto e’ in suo potere” per evitare vittime civili durante le operazioni militari nella Striscia di Gaza. In una conferenza stampa, Netanyahu ha affermato che tutte le opzioni, incluso l’intervento di terra, ”sono sul tavolo”. Il premier israeliano ha detto inoltre di auspicare che ”Hamas abbia raccolto il messaggio”.
Il presidente israeliano Shimon Peres ha ribadito il suo sostegno alle operazioni militari in corso a Gaza affermando che l’Operazione Pilastro della Difesa è “la cosa giusta da fare e viene fatta correttamente”. Anche Peres ha affermato che le forze israeliane stanno facendo tutto quanto è in loro potere per evitare vittime tra i civili di Gaza.
Davanti all’escalation, le autorità egiziane hanno chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per discutere della “aggressione” israeliana contro la Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri del Cairo con un comunicato, spiegando che il rappresentante egiziano all’Onu ha inoltrato una richiesta formale al segretario generale Ban Ki-moon e al presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, che attualmente è il delegato indiano. Il Consiglio si e’ gia’ riunito ieri sera, senza tuttavia prendere iniziative.
Le autorita’ egiziane inoltre hanno aperto in modo permanente il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per far entrare i feriti palestinesi in modo da poterli trasferire all’ospedale generale di Al-Arish.
Nel frattempo migliaia di persone hanno partecipato al funerale a Gaza di Ahmed al-Jabari, comandante delle brigate al-Qassam. Secondo l’agenzia d’informazione ‘Dpa’, il feretro al-Jabari è stato portato alla moschea al-Omari per la funzione religiosa prima della sepoltura. I vertici di Hamas non hanno preso parte al funerale per motivi di sicurezza.
Secondo il pacifista israeliano Gershon Baskin, Jabari è stato ucciso mentre era in corso una trattativa per stabilire una tregua permanente con Israele. Baskin in passato ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e Hamas per il rilascio di Gilad Shalit e da allora ha mantenuto i contatti con il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza e con l’intelligence egiziana. Intervistato dal quotidiano Haaretz, Baskin afferma che i vertici israeliani erano a conoscenza della trattativa, ma hanno comunque approvato l’operazione che ha portato all’uccisione di Jabari. “Credo che sia stato commesso un errore strategico, che costera’ la vita di molte persone innocenti da entrambi i lati”.
Le reazioni. Il ministro degli Esteri britannico William Hague condanna il lancio di razzi contro Israele da parte dei miliziani palestinesi, sui quali, a suo giudizio, ricade la principale responsabilita’ dell’attuale escalation di violenza nella Striscia di Gaza. Per Hague infatti, “Hamas ha la maggiore responsabilita’ per l’attuale crisi”.
Di giudizio opposto il presidente egiziano Mohammed Mursi , secondo cui “l’aggressione a Gaza è inaccettabile e porta instabilità”. Il presidente egiziano ha spiegato di aver telefonato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di avergli manifestato la contrarieta’ dell’Egitto all’operazione israeliana. ”Ho chiamato il presidente americano Barack Obama e discusso con lui le vie da intraprendere per giungere alla pace nella regione”, ha detto Mursi.
Per il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mashaal, “la presenza israeliana sulla terra palestinese ha i giorni contati”. Il ministro turco degli Esteri, Ahmet Davutoglu, annuncia che Ankara intraprendera’ le mosse necessarie presso le istituzioni internazionali contro la “posizione aggressiva” di Israele e i suoi raid a Gaza. Per Hezbollah infine, nella Striscia di Gaza è in corso “un assalto criminale da parte israeliana”.
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