Allarme usura: 600mila italiani in mano agli strozzini, indebitate 150mila imprese ma le denunce sono in calo
Sono 600mila gli italiani colpiti e affondati dal fenomeno dell’usura, tra essi almeno 200mila i commercianti; ad alto rischio sono almeno 2 milioni di concittadini. Sono i dati emersi dalla terza edizione del ‘No usura day‘ di Confesercenti, e evidenziati dal presidente della confederazione, Marco Venturi.
Confesercenti sottolinea che “la crisi è un potente supporto dell’usura: nel triennio 2010-2012 hanno chiuso 450mila aziende commerciali, artigiane e dei servizi”. Per un terzo di queste, ribadisce Venturi ovvero 150mila la cessazione dell’attività è avvenuta per “indebitamento o per usura”. Sono stati cancellati così circa 300mila posti di lavoro.
Confesercenti lancia anche l’allarme sulle denunce, in crollo verticale: sono passate in pochi anni da 398 (2004) alle 230 attuali. “Ma se guardiamo ai recuperi -evidenzia Venturi- dovuti alle importanti e recenti operazioni antiusura ci accorgiamo che 500milioni di euro recuperati non sono pochi e questo odioso reato è vivo e vegeto”. Secondo la valutaizone di Confesercenti le capitali dell’usura italiana si confermano Roma e Napoli.
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