Gaza, slitta la tregua: altri raid nella notte. L’America chiede un accordo duraturo

Ancora un nulla di fatto a Gaza per una tregua che, nelle ultime ore, era sembrata ad un passo e che però non è stata ancora sottoscritta da Israele e da Hamas.
Intanto procedono i raid delle forze armate israeliane contro obiettivi nella Striscia, mentre si continua a trattare al Cairo per l’intesa. Gli aerei militari dello Stato ebraico hanno colpito nelle prime ore della giornata una stazione di polizia, un edificio del governo e una struttura della sicurezza a Gaza City, come riporta l’agenzia palestinese ‘Maan’. L’ufficio dei portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha confermato i raid contro “siti di attività terroristiche” a Gaza, tra i quali il ministero della Sicurezza interna.
Ma è strage di bimbi nella Striscia. Secondo quanto raccolto da Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e del Co-mai (Comunità del mondo arabo in Italia) – in costante collegamento telefonico con il direttore generale della Mezzaluna rossa palestinese, Kalad Gjwda – il 25% delle vittime è rappresentato da bambini. “Al momento – riferisce Aodi, che  invia anche l’elenco con i nominativi dei piccoli rimasti uccisi – si contano 29 bimbi morti su 140 vittime e 310 feriti su un totale di 1.100″.
Il presidente dell’Amsi ricorda che la situazione sanitaria e umanitaria a Gaza “è drammatica. Manca di tutto: sacche di sangue, farmaci, attrezzature mediche. Ma, soprattutto, non c’è elettricità sufficiente per garantire gli interventi chirurgici”.
La comunità internazionale non rimane a guardare. Il presidente Usa Obama ha inviato Hillary Clinton per mediare un cessate il fuoco. La Clinton a Tel Aviv ha parlato di avere come obiettivo, ”un risultato duraturo”.
“L’obiettivo deve essere un risultato duraturo che promuova la stabilità regionale e porti avanti la sicurezza e le legittime aspirazioni di israeliani e palestinesi”, ha detto la Clinton incontrando i giornalisti dopo l’incontro con il primo ministro Benyamin Netanyahu della tarda serata di ieri. Il portavoce del governo israeliano, Mark Regev, ha detto di non poter confermare la notizia che oggi vi sarà un secondo incontro fra Netanyahu e la Clinton, dopo quello di ieri.
Secondo quanto riferisce il sito della ‘Bbc’, il segretario di Stato americano ha iniziato colloqui con il leader dell’autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Alla testa dell’amministrazione palestinese in Cisgiordania, Abbas non ha potere sulla Striscia di Gaza, controllata da Hamas.
Una cinquantina di attivisti palestinesi hanno protestato contro l’arrivo del capo della diplomazia americana, con una manifestazione davanti al compresso della presidenza dell’amministrazione palestinese a Ramallah, dove avvengono i colloqui. Sul posto sono presenti agenti della polizia palestinese in assetto anti sommossa.
In giornata Clinton è attesa anche in Egitto per colloqui con il presidente Mohammed Morsi.