Primarie, conto alla rovescia. Polemiche tra i candidati al Tg1. Bersani sicuro del ballottaggio
A due giorni dal voto si scalda la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra tra comizi, frecciate e interventi tv. Ad accendere la miccia oggi è stata la scelta del Tg1 di intervistare nell’edizione delle 20 il segretario Pd Pier Luigi Bersani scatenando le ire degli altri candidati alle primarie. Il “servizio pubblico si schiera nettamente a favore di un candidato”, hanno tuonato dal comitato di Matteo Renzi mentre da quello di Nichi Vendola si dicevano “assolutamente certi che il direttore del Tg1″ avrebbe assicurato “nell’edizione delle 20 un’analoga intervista a Nichi Vendola“. Così a un’ora dalla messa in onda il primo Tg della Rai ha corretto il tiro aprendo le porte a tutti e cinque i candidati: Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci, Puppato.
“Lavoro, lavoro, lavoro e cambiamento”, è la priorità di Bersani attorno a cui costruire l’eventuale azione di governo se dovesse andare a palazzo Chigi. “Moralità e lavoro. Attorno a queste due parole costruiremo il programma, le iniziative, metteremo ogni energia su questo”. Quanto alle allenze il segretario Pd ribadisce la prospettiva di un patto con i moderati ma “vedremo come si configurerà questo centro, che mi pare sia in fase di allestimento”.
Ancora la rottamazione è al centro dell’intervento di Renzi: chi è in Parlamento da “25 anni ha fallito, è ora di riconoscerlo”, afferma il sindaco di Firenze sottolineando che il rinnovamento generazionale che auspica non è solo di facciata, ma punta a cambiare “faccia al Paese” e a portare nella “vita degli italiani elementi di futuro”.
Uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale sono invece le parole chiave di Nichi Vendola. “Bisogna rinnovare la sinistra, bisogna mettersi in rapporto con la vita dei giovani” anche nel linguaggio e “non c’è parola più moderna delle parole uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale. Non mi piace la modernità di chi vende l’anima al mercato. Mi piace la modernità della dignità e dei diritti delle persone rispetto al mercato”, sottolinea il leader di Sel.
“C’è bisogno di un solido perno al centro per fare un’alleanza di centrosinistra altrimenti è una coalizione di sinistra”, ricorda dal canto suo Bruno Tabacci che vuole scongiurare una riedizione della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria.
Punta sul valore aggiunto di uno “sguardo femminile capace di guardare al futuro e non solo all’immediato” invece Laura Puppato, unica donna in corsa per la candidatura a premier nel centrosinistra. “Credo che una figura femminile abbia maggiori chances per gestire una situazione così grave”.
Intanto i numeri delle vigilia sono tutti per Bersani. Gli ultimi sondaggi, infatti, lasciano intravedere una possibile vittoria al primo turno del segretario del Pd: secondo ‘Agorà’ Bersani oscilla tra il 43 e il 47 percento. La forbice di Matteo Renzi è invece tra il 29 e il 33 per cento, quella di Nichi Vendola tra il 16 e il 20 percento, Puppato tra il 3% e il 5% e Tabacci tra l’1% e il 3%.
Il segretario Pd scommette tuttavia sul ballottaggio. ”Io penso che sia più facile andare al secondo turno, così ci faremo un’altra settimana di questa magnifica cosa. E’ più probabile un secondo turno: abbiamo 5 candidati ed è per questo che abbiamo scelto questa formula. Il clima è molto buono, la partecipazione anche, sono molto contento”.
ENDORSEMENT E arrivano gli endorsement per i candidati. “Negli ultimi giorni hanno espresso il loro sostegno al leader Pd la regista Lina Wertmuller e l’ex-magistrato e deputato Ferdinando Imposimato”, fanno sapere dal comitato per Bersani. Mentre direttamente da Twitter arriva a Vendola l’appoggio del cantante Daniele Silvestri: “Basta chiamarle primarie del Pd! Mi fate passare la voglia di votare. Invece si vota solo avendola, la voglia. Ripeto solo a#Vendola”.
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