Napoli, i killer di Pasquale Romano agirono senza nemmeno aspettare l’ordine
I 4 killer che uccisero Pasquale Romano, 31 anni, la notte del 15 ottobre scorso, non attesero l’invio di un sms di una loro complice e uccisero per errore. La vittima predestinata era un’altra, Domenico Gargiulo, 23 anni, presunto appartenente al clan dei ‘Girati’ in guerra con gli Scissionisti per la conquista delle piazze di spaccio a Scampia e a Secondigliano.
Pasquale Romano fu ucciso come un camorrista con 14 colpi di pistola: per questo omicidio e’ stato arrestato Giovanni Marino, anche lui molto giovane, 23 anni. Polizia e carabinieri lo hanno ammanettato mentre si trovava in un appartamento a San Giovanni a Teduccio, quartiere a est di Napoli.
Lino Romano, operaio, un bravo ragazzo, con amicizie e una vita normali era uscito da casa della fidanzata, Rosanna, a Marianella, quartiere a nord di Napoli, confinante con Scampia. Doveva andare a giocare a calcetto con gli amici, ma, appena entrato in auto fu massacrato dai colpi di pistola dei sicari. Una svolta alle indagini l’ha data la scorsa settimana una donna, presentatasi con i suoi due figli alla polizia per pentirsi. La donna in questione aveva il compito di lanciare l’sms ai killer per avvertirli che Gargiulo stava uscendo di casa.
La vittima predestinata si trovava a casa della fidanzata (nello stesso palazzo dove vive Rosanna, fidanzata di Lino Romano) e stava prendendo parte a una cena alla quale era presente anche la donna pentita. La collaboratrice infatti e’ la zia della fidanzata di Gargiulo, mentre era in corso la cena si udirono i 14 colpi di pistola.
I sicari avevano ritenuto, nonostante il mancato invio dell’sms, che il ragazzo appena uscito dall’edificio fosse l’uomo da uccidere. Oggi la pentita vive con i suoi due figli in una localita’ protetta. L’attivita’ di indagine di polizia e carabinieri e’ stata coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
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