Ilva, via libera al decreto. Continuerà la produzione. Ritrovato in mare il cadavere dell’operaio disperso
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per l’Ilva dopo una riunione fiume durata sei. “Non è un decreto ‘salva Ilva’, ma ‘salva ambiente, salute e lavoro’”, dice il presidente del Consiglio Mario Monti al termine del Consiglio dei ministri.
Il caso dell’Ilva di Taranto, spiega il premier, è la ”dimostrazione plastica degli errori reiterati nel tempo e delle incoerenze delle realtà imprenditoriali e delle pubbliche amministrazioni che si sono sottratte alle responsabilità”. E dunque, “proprio perché molti dei problemi dell’economia e della società”, anche nel caso dell’Ilva, “sono derivati a volte da una grande attenzione a legiferare ma ad una scarsa attenzione all’effettiva applicazione e al rispetto delle norme, nel provvedimento sono inserite tutele da questo punto di vista”, come il “Garante della vigilanza sull’attuazione degli adempimenti ambientali”. Perciò “abbiamo una cretaura blindata dal punto di vista della sua effettiva applicazione”.
La parola passa al ministro dell’Ambiente Corrado Clini che, illustrando il decreto, dice in caso di inadempienza da parte dell’azienda, è prevista anche una sanzione fino al 10% del fatturato annuo dello stabilimento. Poi sottolinea che il decreto sull’Ilva approvato oggi “è legge, dovrà essere rispettata, anche il Tribunale del riesame dovrà confrontarsi con questa legge”.
Intanto il gip di Taranto Patrizia Todisco ha rigettato la richiesta dei legali dell’Ilva di dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento dell’Ilva disposto il 26 luglio scorso dallo stesso giudice nell’ambito dell’inchiesta sul presunto disastro ambientale.
L’azienda aveva presentato nei giorni scorsi la richiesta di dissequestro alla Procura della Repubblica che, dopo avere espresso parere negativo, aveva passato la decisione al gip Todisco. Era stata quest’ultima, infatti, che il 26 luglio scorso aveva disposto il provvedimento di sequestro dei sei impianti considerati più inquinanti.
Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, consigliere comunale a Taranto, da parte sua, ha presentato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica in cui chiede “di verificare se esistano le condizioni per applicare il sequestro conservativo dei patrimoni, dei beni e dei conti correnti del Gruppo Riva e della famiglia Riva e dei soci, nonché, in ogni caso, di tutti gli indagati, finalizzato all’utilizzo di tali risorse per la realizzazione della messa in sicurezza e delle bonifiche necessarie per legge”.
A Genova un’altra giornata di manifestazioni davanti alla sede della Prefettura dei dipendenti dell’Ilva che protestano contro la chiusura dello stabilimento di Taranto. Un corteo, partito questa mattina dallo stabilimento di Cornigliano, è arrivato intorno alle 11 in piazza Corvetto.
I manifestanti, accompagnati da mezzi meccanici, si sono appostati davanti alla sede della Prefettura in attesa conoscere il decreto legge del governo sulla vicenda Ilva. Hanno bloccato il traffico in via Roma e in piazza Corvetto. Tra loro anche il sindaco Marco Doria che poi ha avuto un colloquio con il prefetto Giovanni Balsamo. ”L’unico obiettivo che ci si può porre in una giornata come questa – ha detto Doria che prima di entrare in prefettura ha parlato a lungo con gli operai – è che venga firmato la piu’ presto il decreto”.
E’ stato estratto dalla cabina, all’interno della quale e’ stato individuato stamane dai sub, il corpo dell’operaio gruista, Francesco Zaccaria, di 29 anni, di Talsano, in provincia di Taranto, disperso da mercoledi’ mattina quando nella zona dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto si e’ abbattuta una violentissima tromba d’aria che ha fatto precipitare in mare una gru.
La cabina si trovava a una distanza di circa 30 metri dalla banchina e a una profondita’ di circa 25 metri. Oggi ai sommozzatori dei Vigili del fuoco si erano uniti i subacquei della Guardia Costiera provenienti da Napoli. Il moto ondoso piu’ attenuato ha consentito una maggiore visibilita’ in profondita’ e facilitato maggiormente il lavoro ai sommozzatori. Nei giorni scorsi le acque erano molto torbide.
Presente sul molo anche il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, che in segno di lutto e di rispetto per la morte dell’operaio ha deciso la sospensione delle attivita’ dello stabilimento fino alla fine del primo turno di oggi. Ferrante si dice “vicino, insieme a tutta l’Azienda, alla famiglia di Francesco Zaccaria, la cui vita e’ stata stroncata in situazioni drammatiche. Desidero esprimere il mio profondo cordoglio ai familiari e partecipo al loro dolore con umana solidarieta’. Ringrazio i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza per l’efficienza e la solerzia nei soccorsi e nelle operazioni di ricerca”.
L’azienda replica inoltre alle accuse lanciate da Di Pietro e si dice pronta a tutelare “la propria immagine in ogni sede, anche legale”. In una nota l’Ilva fa sapere di avere ”nel suo codice etico la tutela della sicurezza dei lavoratori attraverso regole di comportamento rigorose e condivise dall’Autorita”’. ”L’indagine dell’Autorita’ Giudiziaria dimostrera’ la dinamica del tragico incidente causato da eventi naturali di straordinaria intensita”’, conclude l’Ilva.
Intanto prosegue la mobilitazione degli operai di Genova. Per il secondo giorno i lavoratori protestano davanti alla sede della Prefettura contro la chiusura dello stabilimento di Taranto. I manifestanti hanno occupato piazza Corvetto e via Roma davanti alla sede della Prefettura accompagnati da mezzi meccanici in attesa conoscere il decreto legge messo appunto dal governo sulla vicenda Ilva.
Il sindaco di Genova Marco Doria ha raggiunto i dipendenti dell’Ilva e ha parlato a lungo con loro. ”L’unico obiettivo che ci si puo’ porre in una giornata come questa – ha detto Doria – è che vengafirmato al più presto il decreto”.
Sul fronte dell’inchiesta, la Procura di Taranto ha dato parere negativo alla richiesta di revoca degli arresti per Girolamo Archinà: l’ex responsabile delle pubbliche relazioni dell’Ilva è detenuto da lunedì mattina nell’ambito dell’inchiesta ‘Environment sold out’, condotta dalla Guardia di finanza del capoluogo ionico, sulle presunte pressioni che sarebbero state esercitate dalla societa’ per ottenere autorizzazioni ambientali favorevoli e controlli piu’ morbidi. Ora tocchera’ al giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco, che ha disposto la misura, decidere sulla richiesta. I legali di Archina’, accusato tra le altre cose di corruzione in atti giudiziari, hanno chiesto il subordine gli arresti domiciliari. L’ex pr, mercoledi’ pomeriggio e’ stato sentito per oltre 4 ore nel carcere di Taranto dal gip Todisco alla presenza dei suoi avvocati e dei magistrati e ha respinto ogni accusa, in particolare quella di aver consegnato dei fogli il 26 marzo del 2010 all’ex consulente tecnico d’ufficio della Procura di Taranto, il professor Lorenzo Liberti, in un’area di servizio sull’autostrada. L’interrogatorio di garanzia di Liberti, agli arresti domiciliari, nell’ambito della stessa inchiesta, si svolgera’ domani mattina a Bari.
Social