Renzi accusa: Caccia alle streghe, sarà un boomerang. Bersani: Rispettare le regole
Una “caccia alle streghe” con cui “stanno facendo il male di se stessi e del Pd”, un “boomerang” che “spero non gli si ritorca contro”. Lo dice Matteo Renzi che, in un’intervista a ‘L’Unita” a proposito dello scontro sulle regole che turba gli ultimi giorni delle primarie, aggiunge: “Certe cicatrici si rimargineranno a fatica”.
Il Sindaco di Firenze sostiene di non meritare questo atteggiamento: “Ci sono 50mila elettori che si stanno dichiarando di centrosinistra” e invece “vengono respinti dal Partito democratico”. Le pagine a pagamento? “C’e’ un invito a partecipare e non l’ha fatto il mio comitato”. E ancora: “In queste ore siamo alla follia che nelle sedi del Pd stanno cacciando la gente”.
Renzi avverte: “Le frasi che vengono dette oggi non so se cambieranno l’esito del ballottaggio, non credo, ma rischiano di avvelenare il clima per dopo. Se vincono loro avranno bisogno di aiuto. E davvero pensano di chiedere aiuto a chi hanno insultato?”.
“Le regole non si cambiano in corso d’opera tra primo e secondo tempo”. Così Pier Luigi Bersani, parlando a a ‘Repubblica Tv’, difende le regole del voto alle primarie di domenica. “Cerchiamo di non sfregiare questa giornata magnifica, dobbiamo mantenere un contenuto un po’ sobrio”.”Mi spiace di raffigurami come quello che sta alla larga dalla partecipazione, ma tutto questo l’ho voluto io. Potevo essere candidato senza tutto questo, ho paura della partecipazione? No. Voglio che le regole vengano pima del consenso perche’ ci siamo abituati ad anni in cui il consenso viene prima delle regole”. ”In tutti i sistemi a doppio turno – spiega il segretario democratico – la base elettorale viene fatta al primo turno”. “E’ lo stesso sistema -aggiunge- in vigore per le elezioni comunali dove se si sono compiuti 18 anni tra il primo e il secondo turno non si puo’ andare a votare. Abbiamo assunto queste regole, le abbiamo mutuate dalle elezioni comunali, le abbiamo approvate tutti e quindi cerchiamo di stare alle regole”, dato che in questi anni “ne abbiamo viste troppe di regole cambiate in corso d’opera”. E ancora: “Ai miei che vogliono venire a votare al secondo turno, ne ho anch’io tanta gente, per un motivo o per l’altro, dico: venite pure ma strettamente dentro le regole che ci siamo dati”. Con la ‘giustificazione’? “Abbiamo lasciato 21 giorni per iscriversi. Certamente, se c’e’ una motivazione, uno non c’era, aveva qualche problema. Cosi’ come hanno detto i garanti… Mica l’ho fatta io l’applicazione di queste regole” ma “ripeto: le regole sono una bella cosa”. Bersani rifiuta poi il ticket utilizzato da Obama e la Clinton dopo le primarie dei democratici americani. “Non siamo l’America”. “Secondo me e’ giusto come schema dire: se perde Bersani fa il segretario fino all’anno prossimo, se perde Renzi fa il sindaco di Firenze. Questo vuol dire che si smonta tutto? No, abbiamo un congresso l’anno prossimo. Ma altrimenti cosa penserebbe la gente, tanto sono quei due li’! Non e’ pedagogico -ha spiegato il segretario del Pd-. Al fatto se dopo le primarie io faccio il premier e Renzi il mio vice non ci ho pensato, son cose futuristiche. Io sono il contrario del settarismo, non mi piace fare bilanci o bilancini, un tot a te e un tot a me. Poi fare discriminazione non mi viene per carattere, c’e’ spazio per tutti”. Quanto all’endorsement di Vendola, Bersani assicura di non aver “mai parlato nei termini di accordo, non facciamo ne’ tavoli ne’ tavolini, stiamo parlando di politica”. “Vendola e’ persona intelligente, sapra’ valutare da solo come dare un contributo, senza dire di ministeri. Agli elettori dico, votate senza lasciarvi influenzare dalla questione dei ministeri”, ha detto il segretario del Pd spiegando: “Mi troverei a disagio senza profumo di sinistra: uguaglianza, lavoro, diritti, idealita’, politica estera, guardare al mondo”. E su D’alema, Veltroni e Bindi nel governo? “Non faccio nomi e cognomi, ma se stiamo al criterio vedo al governo una grandissima parte di nuova generazione e poi qualcuno che aiuti a dare saldezza con un po’ di esperienza. Io quando ho fatto il ministro ero giovane, ma avere Ciampi e Napolitano mi ha dato una certa mano e ha dato una mano anche al governo. Poi ci sara’ qualche sorpresa”. Il segretario del Pd ha parlato anche della spinta data da Renzi al rinnovamento interno: “Io ho fatto una segreteria di 40enni meta’ uomini e meta’ donne -ha detto-. Riconosco che nell’insieme dalle primarie, poi anche Renzi con la sua personalita’, e’ venuta fuori l’idea di accelerare il processo di cambiamento. Io penso di poterlo fare tutto questo, ma con un concetto: i giovani sono bloccati ma questo non significa prendere a calci l’esperienza”. Bersani si dice poi pronto alla querela sulla vicenda dei contributi a Taranto. Quelli avuti dal gruppo Riva sono “contributi elettorali del 2007 ai sensi di legge. Se qualcuno vuole insinuare che io sia venuto meno ai miei doveri non ha da dirlo, lo querelo”. “C’e’ gente che conosce bene le cose di quella vicenda di questi anni, quelli del quartiere Tamburi. Io ho avuto il 67,9% alle primarie nel Tamburi. Io ho fatto il mio dovere e continuo a farlo. Nessuno puo’ dire che nell’esercizio delle mie funzioni mi sono fatto influenzare”, ha detto il leader del Pd. In tema di tagli e crisi economica, Bersani si dice a favore di “un allentamento, una riduzione dell’impegno per gli F-35 e della spesa militare. So che ci sono dei meccanismi industriali da discutere, ma questa e’ la direzione di marcia”.
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