Addio Oscar Niemeyer, il grande architetto che rese “morbido” il cemento armato. Aveva 105 anni
L’architetto brasiliano Oscar Niemeyer si è spento ieri notte presso il Samaritan Hospital di Rio de Janeiro, dove era ricoverato dallo scorso 2 novembre. Le sue condizioni, aggravatesi negli ultimi giorni a causa di un’infezione respiratoria aggiuntasi ad un’insufficienza renale, lo avevano costretto a rimanere sedato e respirare solo grazie all’aiuto degli appositi macchinari.
Tra i più illustri e prolifici del XX secolo, Niemeyer, che avrebbe compiuto 105 anni il prossimo 15 dicembre, è noto per aver progettato il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York e l’intera città di Brasilia nel 1956, quando fu chiamato da Juscelino Kubitscheck, appena eletto presidente del Brasile.
Della nuova capitale, ‘l’archistar’ disegnò gli edifici principali, tra cui la residenza del presidente della Repubblica, il Palacio da Alvorada, la Camera dei Deputati, il Congresso Nazionale, la Cattedrale, diversi ministeri e molte residenze.
Niemeyer, il cui nome completo è Oscar Ribeiro de Almeida Niemeyer Soares Filho, fu tra i pionieri dell’esplorazione delle possibilità costruttive ed espressive del cemento armato ed ebbe la caratteristica di coniugare le suggestioni tropicali del Brasile con il modernismo delle linee architettoniche. In Italia ha firmato la sede della Mondadori a Segrate e l’Auditorium di Ravello. Nel 1996 ha ricevuto il Leone d’Oro della Biennale di Venezia.
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