Il ritorno del Cavaliere spaventa i mercati: spread in risalita, Milano maglia nera. Crisi, in aumento cassa integrazione e disoccupazione
Le tensioni politiche riaccendono la corsa dello spread Btp-Bund e affossano Piazza Affari. Lo spettro dell’apertura di una crisi di governo, dopo che il Pdl non ha votato il dl sviluppo al Senato pur garantendo il numero legale, riaccende i riflettori sul rischio Italia, con lo spread Btp-Bund, che solo tre giorni fa era riuscito a scendere sotto la soglia psicologica dei 300 punti, in risalita a 327 punti dai 310 punti della chiusura di ieri, secondo dati Mts. La prospettiva di una crisi, mentre il presidente del Senato Renato Schifani ammette che il momento è ‘delicato’, fa scattare le vendite in borsa e Milano, che era partita con la performance migliore del Vecchio Continente, scivola repentinamente in fondo alle piazze europee, che per la maggior parte si muovono in territorio positivo. In Piazza Affari Ftse Mib -1,11% a 15.777 punti, All Share 16.636,27 punti (-1,02%). Sostenuti i volumi, per 1,67 mld di euro di controvalore, contro due miliardi nell’intera seduta di ieri. Alle 14.30 arriveranno dagli Usa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. In rialzo Francoforte, con il Dax a +0,98%, 7.257 punti; Zurigo con lo Smi a +0,56%; Lisbona con il Psi 20 a +0,61%; Amsterdam con l’Aex a +0,67%; Parigi con il Cac a +0,25%; Londra con il Ftse a +0,28%. Calano, meno di Milano, Madrid, con l’Ibex a -0,26%, e Bruxelles, con il Bel 20 a -0,96%. In calo il future più scambiato sull’S&P 500, a -0,15%.
Sul mercato valutario l’euro viene scambiato a 1,3067 dollari, sotto i massimi infraday. L’oro al London Bullion Market flette a 1.693 dollari al fixing mattutino, in calo di un dollaro rispetto a ieri pomeriggio. In piazza Affari venduti chimici (-2,75%), tlc (-1,98%), oil and gas (-1,89%), banche (-1,36%) e finanziari (-1,17%). In rialzo media (+1,20%), risorse di base (+1,06%), salute (+0,58%). Sul Ftse Mib venduta in particolare Saipem, che stamani non è riuscita a fare prezzo all’avvio delle negoziazioni, dopo che ieri si è dimesso l’ad Pietro Franco Tali, in seguito alla notifica alla società un avviso di garanzia da parte della Procura di Milano, nell’ambito di un’inchiesta su episodi di presunta corruzione avvenuti entro il 2009 riguardanti commesse in Algeria. Il titolo, partito con un calo a doppia cifra, quota sotto i minimi infraday, a 30,22 euro (-7,56%).
Comprata Mediaset, a 1,425 euro (+3,19%). Il titolo ha inanellato quattro sedute consecutive in rialzo e sta risalendo dai minimi pluriennali toccati a meta’ novembre. Ieri Tarak Ben Ammar, imprenditore franco-tunisino in buoni rapporti con Silvio Berlusconi, ha escluso l’ingresso di soci arabi nel capitale. Stamani il titolo si avvantaggia tra l’altro dell’upgrade del rating da parte di un importante broker. In calo anche Telecom Italia, nel giorno del cda (-2,09% a 0,704 euro) e i bancari, in particolare il Banco Popolare (-1,37%), Intesa Sp (-1,3%), Bpm (-1,23%), Ubi Banca (-1,07%), Intesa SanPaolo (-1,3%). Sovraperforma il settore Unicredit (-0,43%). Sull’All Share flette Ti Media (-3,17%); cede Sintesi (-5,97%). Comprata Erg (+5,37%).
‘Rispetto a novembre del 2011 questo mese abbiamo quasi il 28% in più di domanda di cassa integrazione”. Ad affermarlo è il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, nel corso della trasmissione condotta da Myrta Merlino su ‘La7′.
”Si conferma, rafforzata, la tendenza all’aumento di richieste di cassa integrazione riproponendo l’andamento del 2010, quando furono autorizzate 1,2 miliardi di ore, piuttosto che quello del 2011, quando non venne raggiunto il miliardo”.
La difficoltà del sistema produttivo e del mercato del lavoro, aggiunge, ”si misura tutta in questi dati”. Dal punto di vista delle prestazioni erogate dall’Inps, conclude, ”resta un dato di grande efficienza, assicurato dai nostri uffici e dal nostro personale: nel 96% dei casi l’assegno di cig viene erogato entro 30 giorni dalla domanda”
Inoltre, a ottobre sono state presentate 161.150 domande di disoccupazione, con un aumento del 12,84% rispetto alle 142.812 domande presentate nel mese di ottobre 2011 e del 47,68% rispetto al precedente mese di settembre 2012 (109.122). Lo rende noto l’Inps in un comunicato.
Le domande di mobilita’ presentate a ottobre, rileva l’Inps, sono state 17.074: +69,47% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nel corso del quale sono state presentate 10.075 domande. Considerando, invece, il mese di settembre 2012, l’incremento e’ stato pari al 67% rispetto alle 10.224 domande presentate.
Complessivamente, nel periodo gennaio-ottobre 2012 sono state presentate 1.146.520 domande di disoccupazione (+16,05% rispetto allo stesso periodo 2011 quando le domande furono 987.933), e 120.736 di mobilita’ (+16,81% rispetto alle 103.358 richieste dei primi dieci mesi del 2011).
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