Bondi: Aspettiamo chiarezza da Berlusconi. Finocchiaro: Non si possono pagare le sue incertezze
“Ci sono dieci milioni di nostri elettori che attendono una parola chiara” da un Silvio Berlusconi al quale “certe frasi arroganti di Monti” hanno provocato un “comprensibile moto d’orgoglio”. Lo dice Sandro Bondi (Pdl) al ‘Corriere della sera’, aggiungendo che a far pendere la bilancia a favore di un ritorno in campo c’e’ anche “la presa d’atto che i magistrati vogliono ancora accanirsi contro di lui”.
Gianni Letta sarebbe contrario? “E’ certamente tra coloro che vogliono bene a Berlusconi -dice Bondi- e quindi e’ possibile che lo abbia messo in guardia sulle grandi difficolta’ che lo aspettano. Dopo alcune affettuose riflessioni ora siamo pero’ tutti pronti a sostenere la sua candidatura”.
Per il coordinatore Pdl le posizioni di Meloni, Frattini, Crosetto sono “assolutamente minoritarie” in un partito dove comunque, dice a proposito dei tanti che risalgono di corsa sul carro del vincitore, “ho osservato tutto con divertimento e tristezza. Persone che per lunghe settimane sono rimaste in silenzio per non esporsi, altre che nella penombra del Transatlantico sono arrivate persino a tramare contro, ora sono li’ a spellarsi le mani e a gridare evviva…”.
“Non consentiremo al Pdl di far ‘sopravvivere’ il governo e contemporaneamente di sparargli addosso mettendo in atto una campagna elettorale populista, mistificatoria e antieuropea”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente dei senartori Pd, intervistata da ‘L’Unita”.
Il Pd, prosegue, prende atto che i capigruppo Pdl al Senato e alla Camera “hanno espresso il passaggio del loro partito ad una posizione di astensione rispetto al governo, di fatto ricattandolo” e cosi’ facendo scarica “sul Paese la propria irresponsabilita’”.
Finocchiaro ribadisce che si e’ creato un “problema politico che deve essere consegnato nelle mani del Capo dello Stato” e in ogni caso “Berlusconi scenda pure in campo. Noi non abbiamo paura” ma “quello che non possiamo accettare oggi e’ che di fronte alle incertezze di un uomo si metta a rischio la stabilita’ e la credibilita’ dell’Italia”.
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