Berlusconi, “ultimatum” a Monti: Decida altrimenti io sono pronto a candidarmi. Ma il professore: Inopportuno parlarne ora
“Stiamo attendendo la decisione di Monti, intanto resto disponibile in campo”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervistato da ‘Studio aperto’.
”Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto al professor Monti di essere riferimento dei moderati – ha spiegato – di un vasto rassemblement dei moderati. Spero che Monti sciolga la riserva e accetti la mia offerta”.
Nelle parole di Berlusconi, ”la vasta aggregazione di moderati” ha ”al centro il Popolo della libertà”. “Spero che Monti voglia sciogliere la riserva e voglia accettare questa offerta e con lui potremmo davvero mettere insieme tutti i moderati che, come sappiamo, sono da sempre la maggioranza del Paese e – ha affermato il Cavaliere – potremmo vincere le prossime elezioni battendo la sinistra di Vendola e di Bersani“.
Quanto ai partiti di centro, “vorrei che agissero”, perché finora “hanno badato più all’interesse dei loro piccoli leader che agli interessi generali”. “Per questi motivi – è opinione dell’ex premier – finora è fallita quella grande aggregazione di tutte le forze moderate che è sempre esistita nel nostro Paese dal 1948 ad oggi e che è l’unico modo per sopravanzare la sinistra e per vincere le elezioni”.
Poi a ‘Studio aperto’ ha sottolineato: “Sembra che il mio ritorno in campo abbia già prodotto un effetto positivo. Non lo dico io, ma il sondaggio odierno della Swg, che non è certo della mia parte politica, ci assegna quasi tre punti in più rispetto ad una settimana fa. Un’accelerazione che lo stesso sondaggista spiega con l’effetto ‘B’, ossia con il ritorno di Berlusconi sulla scena politica negli ultimi giorni”.
“Sono dovuto ritornare in campo, tutti i sondaggi dicono che se sarò alla guida del mio partito potremmo tornare a riprenderci tutti i voti che avemmo nel 2008, di quegli elettori che sono rimasti delusi ma che sono ancora lì, che non sono andati in nessun altro partito. A questi elettori – ha concluso – ci rivolgiamo con fiducia, perché siamo convinti che i moderati non vorranno mai far prevalere la sinistra e la sua politica di più spese e di più tasse, soprattutto contro il ceto medio”.
Mario Monti dal canto, quando in conferenza stampa a Bruxelles gli è stato chiesto un parere sugli endorsement ricevuti in Europa e sul suo ruolo futuro, ha risposto: “Non è opportuno entrare nel merito di questo tema oggi”.
Quanto agli apprezzamenti dei leader europei e il pressing perché continui la sua azione, il presidente del Consiglio ha osservato: “Sdrammatizzerei questa sensazione di stranezza”. Basta pensare alle elezioni Usa: “Quando ci sono le elezioni americane ogni cittadino italiano si sente in dovere di esprimere la sua preferenza”.
Infine, sull’intervista in cui Massimo D’Alema definisce ‘moralmente discutibile’ una candidatura del professore contro il Pd che lo ha sostenuto in questo anno, si è così espresso: “I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto e alle quali ho chiesto consigli più volte in passato, li prendo sempre in considerazione”. Il premier però ha puntualizzato: ”Non ho letto l’intervista e non ritengo opportuno entrare oggi nell’argomento”.
Sull’offerta del Cavaliere al premier e su una una lista Monti-Berlusconi alle prossime politiche è intervenuto oggi anche Pier Ferdinando Casini. “E’ come se mi dite che un ufo atterra su piazza Montecitorio” ha risposto il leader dell’Udc ai cronisti a due passi dalla Camera.
Quanto alle stilettate riservategli oggi da Berlusconi, “non gli rispondo più – ha replicato il leader centrista – mi sono stancato di uno che cambia idea continuamente, non riesco a stare dietro a tutte le sue giravolte. Dei suoi attacchi mi farò una ragione, del resto non si può andare d’accordo con tutti nella vita”.
“Dal punto di vista dell’Unione europea possiamo guardare con maggiore serenità all’anno 2013″. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti al termine del vertice di Bruxelles. Al Consiglio europeo sono stati ”ottenuti risultati che non erano affatto scontati e che qualcuno aveva definito non realistici”, ha dichiarato.
Poi, rispondendo a chi gli chiedeva un parere sugli endorsement ricevuti in Europa e su un suo eventuale ruolo futuro, il premier ha spiegato che “non è opportuno né possibile”, a suo parere, “entrare nel merito oggi” di questioni inerenti ad un suo eventuale ruolo futuro. “Questo tema riguarda gli elettori e intervenire sulle scelte degli elettori che ci saranno o non ci saranno in termini di offerta politica”.
Quanto agli apprezzamenti dei leader europei e il pressing perché continui la sua azione, Monti ha osservato: “Sdrammatizzerei questa sensazione di stranezza” perché ormai ”è normale commentare e dire la propria sulla politica interna dei paesi stranieri”. Basta pensare alle elezioni Usa: “Quando ci sono le elezioni americane ogni cittadino italiano si sente in dovere si esprimere la sua preferenza”.
Parlando dell’intervista in cui Massimo D’Alema definisce ‘moralmente discutibile’ una candidatura del Professore contro il Pd che lo ha sostenuto in questo anno, Monti ha dichiarato: “I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto e alle quali ho chiesto consigli più volte in passato, li prendo sempre in considerazione”. Il premier però puntualizza: ”Non ho letto l’intervista e non ritengo opportuno entrare oggi nell’argomento”.
A proposito dell’accordo all’Ecofin sulla supervisione bancaria, Monti ha detto che il sistema di vigilanza bancaria riguarderà “con riferimento all’Italia una quindicina di gruppi bancari sopra i 30 miliardi, pari al 70% dell’attività complessiva del sistema”.
Il meccanismo di supervisione unica su cui si è raggiunto l’accordo ieri mattina “prevede la responsabilità primaria della Bce, che assumerà diretta responsabilità sulla vigilanza di circa 150 gruppi bancari in Europa, rappresentativi di circa l’85% delle attività bancarie dell’area euro”, ha spiegato Monti.
“Quando il meccanismo unico di supervisione sarà pienamente operativo – ha poi osservato -, il fondo salva stati potrà ricapitalizzare direttamente le banche che ne hanno bisogno. Gli aspetti operativi della ricapitalizzaione saranno definiti entro giugno”.
Monti ha anche affermato che i contratti per la competività e la crescita non dovevano essere l’occasione “per dare un’altra passata di ulteriore strato di rafforzamento della disciplina di bilancio”, perché non bisogna “fare confusione logica e non denotare scarsa fiducia in noi stessi”.
“La disciplina di bilancio è ormai acquisita culturalmente – ha ricordato il premier – e ha tutti i suoi bravi meccanismi di sorveglianza effettiva che vanno dal Trattato di Maastricht, al Patto di stabilità e di crescita, al Six pact, al Fiscal compact, al Two pact. Non credo che persone con serenità mentale, per quanto animate da spirito di rigore, possano ritenere necessario uno o due altri strati di armamento disciplinante al di sopra di questo, di cui se non rileverremmo ai mercati la scarsa fiducia che attualmente abbiamo nella loro efficacia, il che non è vero, perché siamo tutti convinti che funzionino”.
“Invece – ha concluso Monti – questi contratti sono proprio intitolati a quella finalità che è rimasta più indietro rispetto alla disciplina di bilancio, che è la competitività e la crescita, quindi il grande capitolo delle riforme strutturali”.
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