L’Europa vuole Monti. Berlusconi: Dal Ppe sono stato coccolato altro che sfiduciato
Mario Monti a sorpresa al vertice del Ppe che tradizionalmente a Bruxelles precede il Consiglio europeo. Il presidente del Consiglio è apparso al summit tra lo “shock totale”, (riferiscono alcune fonti) dei presenti, tra cui Silvio Berlusconi che, dopo le polemiche sulle sue critiche all’Europa e al ruolo della Germania e le repliche di Berlino, si è trovato allo stesso tavolo con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il capogruppo a Strasburgo del Ppe Joseph Doen.
Durante il vertice il Cavaliere, raccontano alcuni presenti all’incontro, avrebbe ribadito di essere pronto a fare un passo indietro qualora Monti decidesse di scendere in campo per guidare una coalizione dei moderati. Parole che il professore avrebbe detto di apprezzare senza tuttavia rilasciare altre dichiarazioni sull’ipotesi di una sua discesa in campo.
Invitato a spiegare la situazione politica italiana, il premier Mario Monti ha quindi illustrato ai leader del Ppe “l’attività che ha svolto il governo e le condizioni che hanno determinato le dimissioni, ovvero la presa d’atto del venir meno delle condizioni del sostegno da parte del Pdl, con le dichiarazioni dell’onorevole Alfano, consistite in una sostanziale e radicale sfiducia nei confronti del Governo”. Monti ha rivelato che dopo di lui è intervenuto Berlusconi e successivamente la Cancelliera Merkel e il premier lussemburghese Juncker, quindi il presidente della Commissione Barroso, “poi di nuovo il presidente Berlusconi e infine io brevemente e il presidente Martens”.
Poco prima, al termine di un incontro con il presidente della Commissione Europea José Manuel Durao Barroso, Monti aveva riconfermato di non avere preoccupazioni sull’allontanamento dell’Italia dal percorso di integrazione europea. “Quale che sarà l’esito delle elezioni italiane -ha detto il premier -ci sarà in Italia un governo che si collocherà nella linea tradizionale di forte appoggio all’integrazione europea”. “L’avanzamento del processo di integrazione europea, è mia convinzione e credo di tutte le forze politiche, rappresenta un interesse nazionale per l’Italia – ha sostenuto Monti – L’Italia e gli altri Paesi membri sono più forti se procedono con una visione europea”.
Nel corso del vertice molti gli attestati di stima rivolti al premier italiano. Come quelle del presidente del Partito popolare europeo Wilfred Martens: “Martens mi ha confermato oggi il grande sostegno del Ppe all’attività del governo italiano -ha detto ai giornalisti- e ha espresso parole molto cortesi nei miei confronti”. Mentre l’europarlamentare tedesco Elmar Brok ha affermato che “è chiaro che al Ppe piacerebbe se Monti si candidasse”. Berlino ha invece smentito che la cancelliera tedesca Angela Merkel si sia “espressa a proposito di candidature specifiche” sulla premiership in Italia. Fonti del governo hanno infatti chiarito che durante la riunione del Ppe la Merkel ha sottolineato che sarà il popolo italiano “a fare la sua scelta”.
Dal canto suo Berlusconi uscendo dall’Académie Royale de Belgique i si è intrattenuto coi giornalisti spiegando di essersi “sentito molto coccolato, altro che sfiduciato”. “Il Ppe è preoccupato dal possibile ritorno della sinistra in Italia” ha assicurato il Cavaliere che alla domanda se la Merkel abbia proposto la candidatura di Monti, ha risposto che “lo abbiamo chiesto tutti noi del Ppe. Il primo sono stato io chiedendogli di candidarsi alla guida dei moderati” perché “sono convinto che se lui” scende in campo insieme a tutte le forze moderate, compresa la Lega, “puo’ vincere”. Berlusconi ha voluto poi “ricordare all Ppe” che Monti “non ha fatto che continuare quello che avevo iniziato” e “di avergli chiesto di essere il riferimento per il Pdl nonostante questo crei qualche problema con la Lega”. Insomma il Cavaliere è convinto che il Professore possa tornare in campo grazie all’input e al sostegno dei partiti.
Quanto a una sua ricandidatura a Palazzo Chigi Berlusconi ribadisce di contare ancora e che il suo ritorno “dipenderà da quello che succederà”. “Wait and see…”, ha poi aggiunto spiegando di avere sondaggi in base ai quali se si presentasse “potrei prendere gli stessi voti del 2008″.
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