Sequestro Calevo, non ci sono tracce di sangue nella macchina. Ancora nessun contatto con i rapitori
Nuovo vertice questa mattina nei locali della procura di Genova tra il procuratore capo Michele Di Lecce, coordinatore della Dda, il sostituto Federico Panichi e il comandante del Ros di Genova, colonnello Paolo Storoni, che indagano sul sequestro di Andrea Calevo, l’imprenditore trentenne rapito da tre uomini armati nella sua villa di Lerici (La Spezia). I beni dei Calevo sono sotto sequestro, disposto dal procuratore Di Lecce in base alla normativa sui rapimenti di persona.
Quando è stata ritrovata, poco ore dopo il sequestro, semi-sommersa nel fiume Magra, l’automobile dell’imprenditore, una Audi 3 che i rapitori hanno usato per allontanarsi dalla villa insieme al giovane, non presentava tracce di sangue, né di colluttazione. Ora il veicolo viene analizzato dai carabinieri del Ris di Parma.
Gli investigatori stanno ascoltando tutte le persone che abbiano avuto rapporti con il sequestrato, la sua impresa e la sua famiglia e controllando i cellulari del rapito, telepass autostradali e cellule telefoniche della zona.
I controlli sono stati estesi a Massa Carrara e in Lunigiana. Vista la posizione geografica del ritrovamento della automobile, i malviventi possono essersi diretti sulla A15 verso Parma o sulla A12 verso la Toscana. Da qui l’estensione delle ricerche, proseguite per tutta la notte. Il territorio confina con la provincia di La Spezia ed è ricco di boschi e zone impervie in cui i rapitori potrebbero essersi nascosti con l’ostaggio.
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