Caos di fine legislatura, stop alle liste pulite e scontro anche sul dl firme per le elezioni
Salta il varo del decreto sulle liste pulite, ovvero sullo stop alla candidatura per i condannati in via definitiva ad almeno due anni, previsto nel Consiglio dei ministri di oggi. “Finché non c’è il parere della commissione Bilancio del Senato, per quanto riguarda il decreto sull’incandidabilità non possiamo far nulla”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, parlando con i giornalisti.
“Eravamo convinti fosse veloce, perché non è un provvedimento che ha spese. Appena ci danno il parere, il decreto lo portiamo in Consiglio dei ministri” ha aggiunto la titolare del Viminale, ricordando che è l’ultimo parere necessario.
Alla Camera, intanto, è scontro sul decreto firme. Il comitato dei nove della commissione Affari costituzionali della Camera ha dato parere favorevole a un emendamento ribattezzato dal Pd ‘pro La Russa’ al decreto liste, che prevede l’esonero dalla raccolta delle sottoscrizioni per i gruppi che si costituiscono in almeno una delle due Camere alla data del 20 dicembre, cioe’ oggi. La proposta è passata con i voti di Udc, Fli, Pdl e Popolo e Territorio. Vibrata la protesta il Pd, che in conferenza dei capigruppo, con Michele Ventura, ha puntato i piedi: ”La nostra posizione e’ che il decreto deve restare così come è stato elaborato dal governo”.
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