Serie A, la Lazio seconda. Inter bloccata dal Genoa. Il Napoli esce dalla crisi a Siena
Prova di maturita’ della Lazio che con una gara attenta espugna il Luigi Ferraris di Genova battendo 1-0 la Sampdoria, gol di Hernanes al 31′. Con questo risultato i biancocelesti diventano la seconda forza del campionato, con 36 punti, scavalcando l’Inter che nell’anticipo delle 12.30 non va oltre l’1-1 contro il Genoa. Amaro il debutto di Delio Rossi sulla panchina blucerchiata, la Sampdoria resta ferma a 17 punti.
Parte forte la Lazio che al 3′ si rende subito pericolosa con un colpo di testa di Biava che pero’ non inquadra la porta. Dopo il disorientamento iniziale la Sampdoria sembra in grado di prende in mano la partita. Al 7′ Rossini prova dalla distanza con un destro deviato dal laziale Konko. Spingono i padroni di casa che collezionano 4 calci d’angolo in meno di 10 minuti, al 9′ Munari serve Eder che dal limite lascia partire un gran tiro ma l’estremo difensore biancoceleste Marchetti si supera e devia sopra la traversa.
La Lazio risponde con la velocita’ di Konko che sulla fascia destra mette in apprensione la retroguardia doriana con continue incursioni. Al 31′ i biancocelesti passano in vantaggio grazie ad una azione sulla destra di Lulic che va sul fondo e passa in area per Hernanes che, dimenticato dai difensori, scarica in rete. Per il brasiliano si tratta del settimo gol stagionale. Prova a reagire la squadra di Delio Rossi, in chiusura di tempo Costa effettua un cross nella zona centrale dell’area di rigore su cui si avventa Gastaldello che colpisce di testa ma la sfera termina a lato di un soffio.
La ripresa parte senza grandi emozioni, dopo cinque minuti ci prova da lontano Konko ma la palla si spegne tra le braccia di Romero. Lazio ancora pericolosa in contropiede, Lulic viene avanti sulla destra, fraseggio stretto con Gonzalez, ma Rossini in area fa buona guardia e interrompe l’azione offensiva.
Passano i minuti e il tecnico doriano al 70′ getta nella mischia anche Pozzi al posto del compagno di reparto Icardi, ed e’ il neo-entrato un minuto dopo ad andare vicino al gol con un tiro dal limite di poco a lato.
A tre minuti dalla fine la Lazio ha l’occasione per chiudere l’incontro. Ledesma lancia per Klose, la palla arriva a Konko che calcia a botta sicura ma Rossini ribatte. Ancora la Lazio in contropiede con Cavanda nel recupero ma Gastaldello anticipa di un soffio Floccari. Al 95′ l’ultima chance per la Samp con un tiro di Poli da fuori che finisce in tribuna.
SIENA-NAPOLI: Il Napoli si rialza dopo 4 ko consecutivi e la penalizzazione (-2) arrivata in settimana, e batte, faticando molto, il Siena fuori casa. Decisivi i gol di Maggio a quattro minuti dal termine della gara e di Cavani su calcio di rigore a un minuto dalla fine. La squadra di Mazzarri con questo successo sale a 34 punti, rimanendo nel gruppo per un posto Champions, mentre il Siena resta ultimo a 11 punti.
Mazzarri in partenza si affida al 3-4-1-2, con Hamsik a sostegno della coppia formata dal Matador Cavani e da Insigne. All’esordio in campionato sulla panchina bianconera il tecnico Iachini sceglie il 3-5-2, cerniera di centrocampo con Bolzoni, D’Agostino e Belmonte, Rubin preferito a Del Grosso sulla fascia sinistra. Tandem offensivo Rosina-Calaio’.
Lo 0-0 al termine dei primi 45′ e’ la fotografia piu’ giusta di un primo tempo bloccato, con due squadre incapaci di produrre occasioni da rete. L’unica vera chance del primo tempo capita a Gamberini al 43′ con un tiro dalla distanza che Pegolo blocca in due tempi. Poco prima, Cavani su schema da calcio di punizione ha fallito la battuta al volo.
Ad inizio ripresa e’ un’altro Napoli. Al 5′ la prima grande occasione per la squadra di Mazzarri: perfetto contropiede azzurro con Insigne che mette in movimento Cavani che serve al centro Hamsik, lo slovacco davanti a Pegolo si fa respingere il tiro in angolo. Sul cross dalla bandierina stacco potente di Cavani, ma e’ ancora il portiere bianconero protagonista con una deviazione sul fondo.
Mazzarri vuole vincere la partita contro un Siena molto chiuso dietro e inserisce anche Pandev, spostando Insigne esterno a sinistra. Al 31′ si accende proprio Insigne che con un destro a giro sfiora il palo alla sinistra di Pegolo. I bianconeri rispondono al 38′ con uno spunto di Reginaldo che crossa dalla destra, ma Valiani sull’altra fascia e’ contenuto bene da Maggio.
Nel finale il Napoli passa: al 41′ corner per gli azzurri dalla destra, palla che arriva ad Hamsik sull’altra fascia. Lo slovacco mette al centro il pallone con forza e sul rasoterra irrompe Maggio che con un preciso tocco di rapina mette alle spalle di Pegolo. Nel finale il Siena si sbilancia e il Napoli ad un minuto dalla fine raddoppia. Pandev entra in area dalla sinistra e viene steso da Felipe, sul dischetto va Cavani che spiazza il portiere del Siena e firma il definitivo 0-2. Nel finale viene espulso il bianconero Calaio’ per aver allargato un braccio su Behrami.
PALERMO-FIORENTINA: La Fiorentina rifila tre schiaffi al Palermo e si regala un Natale al terzo posto. I viola s’impongono 3-0 al Barbera in un match senza storia. Il fortino dei siciliani regge un tempo, poi nella ripresa si scatena Jovetic con una doppietta e Rodriguez nel finale realizza il secondo rigore concesso ai viola. In classifica la Fiorentina vola al terzo posto con 35 punti, ex aequo con l’Inter, a -1 dalla Lazio. Vacanze amare, invece, per il Palermo, al terz’ultimo posto con 15 punti.
La partenza sprint dei viola sorprende i siciliani, gia’ in affanno dopo soli dieci minuti. Il forcing della squadra di Montella e’ immediato. La Fiorentina manovra bene nonostante l’assenza a centrocampo di Pizarro, non al top, che parte dalla panchina. Toni sfiora due volte il gol dell’ex, prima con un sinistro in mischia sugli sviluppi di un corner, poi con un colpo di testa sulla solita punizione tagliata di Pasqual: in entrambi i casi, pero’, la mira e’ imprecisa.
I siciliani rischiano grosso anche al 9′ sul filtrante di Borja Valero per Jovetic: il montenegrino mira all’angolino basso, ma sul suo piattone destro Ujkani tocca quel che basta e il pallone sfila a pochi centimetri dal palo. Il duello si ripete al 22′: destro da posizione defilata di Jovetic e il portiere devia in corner.
I rosanero si affidano soprattutto al contropiede e al 24′ allentano la tensione con un destro a incrociare di Giorgi che si spegne sul fondo. Ma e’ sempre la Fiorentina a fare la partita e Ujkani a negarle la gioia del gol: succede ancora al 32′ sul destro da buona posizione di Borja Valero e al 41′ con Toni, lanciato a rete da Pasqual, che si vede respingere la conclusione ravvicinata dal portiere in uscita.
L’equilibrio regge fino al 5′ della ripresa, poi gli ospiti trovano il meritato vantaggio: Cuadrado trova lo spiraglio giusto per Jovetic che di destro anticipa Ujkani in uscita, 1-0. Sotto di un gol Gasperini getta nella mischia anche la terza punta Dybala. Montella, invece, manda Pizarro a gestire palloni affidandogli le chiavi del centrocampo nei venti minuti finali.
Il Palermo fa ben poco per raddrizzare le cose e la Fiorentina mette in cassaforte i tre punti dagli 11 metri. All’83′ Donati cintura Toni in area e l’arbitro Celi assegna il rigore che Jovetic trasforma con un cucchiaio. Nel finale altro penalty per i viola per un fallo di mano in area di Morganella: Rodriguez fissa il risultato sul 3-0 e sul match cala il sipario.
INTER-GENOA: L’Inter non va oltre l’1-1 contro il Genoa a San Siro nel lunch match della 18a giornata. Con il punto conquistato la squadra di Stramaccioni sale a 35 punti a -9 dalla Juve capolista. Punto che vuol dire ossigeno, invece, per Delneri e il suo Genoa che sale a 14 punti ma ancora in piena zona retrocessione. Il Genoa ha sperato nel colpaccio quando al 32′ del secondo tempo Immobile ha gelato San Siro. Ma a cinque dalla fine e’ arrivato il pari con Cambiasso e a tempo scaduto i nerazzurri hanno sfiorato il successo con il palo colpito da Livaja.
I padroni di casa, al via, hanno optato per un assetto a trazione anteriore: tridente pesante con Palacio, Milito e Cassano, e centrocampo con a sorpresa Ricky Alvarez. Completano la mediana nerazzurra Gargano e Cambiasso, mentre in difesa, davanti ad Handanovic, ci sono Zanetti e Juan Jesus sulle corsie e Ranocchia-Samuel in mezzo. Gigi Delneri si affida a Ciro Immobile come unica punta, complice l’assenza per ragioni disciplinari di Marco Borriello.
Al 10′ la prima occasione e’ per l’Inter. Gran palla di Cassano in diagonale per Palacio, l’argentino si trova solo davanti a Frey ma sbaglia lo stop di petto, agevolando l’uscita del francese. Il Genoa comunque non sta a guardare e colleziona due azioni centrali sull’asse Bertolacci-Kucka, senza successo. Il piu’ pericolo dei nerazzurri e’ sempre Palacio che al 17′ scappa sulla destra e mette in mezzo dal fondo, ma Frey anticipa tutti. La formazione di Delneri punge in contropiede e Ranocchia e’ costretto a fermare con le cattive Bertolacci. Attento anche il portiere dell’Inter Handanovic che si oppone a Immobile su una conclusione dai 20 metri.
La squadra di Stramaccioni preme, ma il Genoa e’ ben messo in campo e riparte con frequenza. Al 35′ Vargas prova il tiro da posizione defilatissima. Delneri si infuria con i suoi: Kucka crea un contropiede con un break a centrocampo e serve Rossi, pallone per Immobile che sbaglia il controllo, impedendo di fatto lo sviluppo dell’azione sulla sinistra.
Nel secondo tempo al 2′ Palacio grazia Frey. Milito serve in verticale l’argentino, scatto fulmineo ma destro alto. Pochi muniti dopo ancora l’argentino protagonista con un tiro incrociato ma e’ spettacolare la parata del portiere rossoblu, sulla ribattuta Milito calcia sopra la traversa. Ancora Handanovic reattivo prima su Rossi e poi su Piscitella. Il Genoa e’ sempre piu’ pericoloso con l’Inter sbilanciata in avanti e al 32′ arriva il gol del vantaggio di immobile. Antonelli serve l’attaccante in profondita’, Immobile salta secco Ranocchia, Samuel e’ in ritardo, tocco con la punta del destro Handanovic, stavolta non impeccabile, e’ battuto.
L’Inter reagisce subito proprio con Ranocchia ma il colpo di testa e’ alto sopra la traversa. Ci pensa Cambiasso a mettere le cose apposto: al 40′ un rimpallo favorisce Cassano, che alza un pallone a campanile in area, Canini si perde Cambiasso, che di testa sul primo palo supera Frey. I nerazzurri spingono per cercare il gol vittoria e al 45′ e’ clamoroso l’errore di Livaja da poco entrato. Il giovane attaccante, sul perfetto cross di Milito, tocca da un metro a porta vuota ma riesce nell’impresa di centrare il legno. Si chiude cosi’ sull’1-1 con molti rimpianti per l’Inter che vede scappare la Juve e il Genoa che con i tre punti poteva rimettere in piedi la sua classifica.
BOLOGNA-PARMA: il Parma fa il colpaccio a Bologna e chiude l’anno in bellezza. La squadra di Roberto Donadoni, alla seconda vittoria di fila, s’impone nel derby emiliano per 2-1 e inizia a sognare in grande. Al Dall’Ara succede tutto nella ripresa. Sorensen porta in vantaggio il Bologna al 54′ con un gol in mischia. Immediata la risposta del Parma, che ristabilisce l’equilibrio con un destro esplosivo di Valdes dalla distanza e al 66′ mette la freccia con uno splendido sinistro di Sansone.
Subito dopo il gol l’attaccante esulta in faccia a Diamanti: giallo, sostituzione e rimprovero di Donadoni. Nel finale il Bologna ci prova ma il gol del pareggio non arriva. Il Parma vola a 26 punti, il Bologna resta inchiodato a quota 18 punti e non si stacca dalla zona a rischio.
TORINO-CHIEVO: tre punti importanti arrivano per il Torino, che supera in casa il Chievo per 2-0 chiudendo i conti gia’ nel primo tempo. Il match si mette in salita per i veneti al 12′ con l’autogol di Sardo, poi Gazzi raddoppia al 26′ con un tiro deviato da Andreolli. I granata salgono cosi’ a 19 punti, il Chievo resta fermo a 21.
ATALANTA-UDINESE: finisce in pareggio la sfida fra Atalanta e Udinese. A Bergamo e’ 1-1: Muriel sblocca il risultato al 33′ con un gol in acrobazia sul cross di Pasquale, Denis replica al 40′ trasformando il rigore concesso per un fallo di Angella su Peluso.
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