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Bersani: Bene continuare con l’agenda Monti ma adesso la parola va agli italiani

Tra le prime reazioni alle parole del presidente del Consiglio Mario Monti nella lunga conferenza di fine anno, quella del segretario del Pd Pier Luigi Bersani. “Sono state parole serie e in qualche caso puntigliose”, afferma il leader Pd riferendosi al discorso del Professore. “Rispondo ai suoi ringraziamenti con i miei ringraziamenti per il contributo che ha dato all’Italia guidandola fuori da un rischio di precipizio”, aggiunge.
“Lo abbiamo sostenuto con lealtà e coerenza anche nei momenti e nelle condizioni più difficili. Non abbiamo ragione di pentircene. Tuttavia la crisi c’è ancora e anzi è davanti alla sua fase socialmente più acuta. Forse è questo quello che è mancato di più nelle parole, pur apprezzabili, del presidente del Consiglio -dice ancora il candidato premier del centrosinistra-. Adesso bisogna preservare quel che si è fatto di buono e fare quello che non si è fatto fin qui. Ci vuole più cambiamento, ci vuole più equità, ci vuole più lavoro. Dunque serve una maggioranza politica non più ‘strana’ ma vera e coerente, saldamente europeista e saldamente riformatrice”.
“Quanto ai temi di merito indicati da Monti, ci stiamo lavorando da anni con proposte precise in vista di una riscossa italiana fondata su moralità e lavoro. Ascolteremo dunque con grande attenzione e rispetto le proposte di Monti sia laddove coincideranno con le nostre, sia laddove se ne allontaneranno. Quanto alle prospettive politiche, già da domani la parola passerà agli italiani”, sottolinea Bersani.
Per Daniele Capezzone (Pdl) ”da Mario Monti è venuto un assurdo comizio pro-Imu e un inaccettabile livore anti-Pdl. Gli italiani che stanno ancora pagando le sue tasse lo giudicheranno. Il sostegno al Pdl e a Silvio Berlusconi sono l’unica carta per contrastare una vera e propria oppressione fiscale, che accomuna Monti e la sinistra di Bersani”.
Durissimo Gianpaolo Dozzo (Lega): “E’ stata una conferenza stampa in cui ha celebrato solo se stesso e il suo governo, nascondendo i pessimi risultati delle politiche da lui adottate. Monti ha inoltre pressoché ignorato le domande dei giornalisti, non dicendo chiaramente cosa intenda fare: l’unica cosa certa è la sua arroganza”.