Abete risponde sul campionato a 18 squadre: Per ora la questione stadi è più urgente
Cambiare il format della serie A ”non puo’ essere lo spartiacque per dare piu’ competitivita’ al calcio italiano”. Ne e’ convinto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, secondo il quale ”la questione degli stadi e’ uno spartiacque piu’ importante”. ”I primi mesi della nuova legislatura dovranno sciogliere il nodo di una legge che sembrava arrivasse e non e’ mai arrivata, creando cosi’ piu’ danni che opportunita’. Una legge che e’ a costo zero per la comunita’ e che renderebbe piu’ celeri le procedure, nel rispetto della tutela ambientale”, fa notare Abete ai microfoni di Sky Sport 24.
Il n.1 di via Allegri e’ scettico, invece, sulle possibilita’ di una riforma del format del campionato di serie A, con la riduzione da 20 a 18 squadre. ”C’e’ un vincolo statutario che per la serie A prevede una condivisione a maggioranza qualificata sul nuovo format dei campionati”, sottolinea Abete, evidenziando poi che ”in serie A non esiste una maggioranza favorevole alla riduzione a 18 squadre. C’e’ una spinta di alcuni grandi club in questo senso e una fisiologica aspettativa delle medio-piccole per mantenere l’attuale format a 20 squadre. Ma una modifica non e’ mai stata in agenda e diventa difficile avviare un percorso senza una verifica interna alla Lega”.
”E’ un po’ come la legge sugli stadi -continua Abete-, certi nodi vanno comunque sciolti e la logica di farne argomento di dibattito e basta non e’ utile al calcio italiano. Detto cio’, la riforma del format non puo’ essere lo spartiacque del calcio italiano visto che anche altri grandi campionati come quello inglese sono a 20 squadre”.
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