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Riforma Fornero, allarme della Cgil: Nel 2013 1.135 euro in meno. Congelate 6 milioni di pensioni

Dal 1° gennaio 2013 le pensioni aumenteranno del 3% per essere adeguate al costo della vita. Ma per effetto della riforma Fornero in 6 milioni resteranno fuori dalla rivalutazione con un assegno che sarà più povero di 1.135 euro, calcolati sommando anche quanto già ‘congelato’ nel 2012.
La denuncia arriva da uno studio dello Spi-Cgil. Con il prossimo anno, infatti, una pensione minima potrà passare da 481 euro a 495,43 mentre una da 1.000 euro arriverà a quota 1.025 euro. Gli aumenti però non varranno per la totalità dei pensionati. Ad essere escluse, per il secondo anno consecutivo, le pensioni sopra tre volte la soglia minima: così, stima ancora il sindacato, sei milioni di pensionati vedranno invariato il valore della propria pensione.
Il blocco riguarda soprattutto pensionati che hanno un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi). Questi pensionati, calcola ancora lo Spi, hanno già perso 363 euro nel 2012 e ne perderanno circa 776 nel 2013.
Andrà peggio per gli assegni ancora più alti: un pensionato con un reddito mensile di 1.576 euro netti (2.000 lordi) sommerà ai 478 euro persi nel 2012 altri 1.020 che non gli saranno rivalutati nel 2013. La mancata rivalutazione della pensione si somma infatti, ricorda ancora il sindacato, a quella dell’anno precedente. Il blocco della rivalutazione dunque, che penalizzera sei milioni di pensionati, peserà nel biennio 2012-2013 complessivamente per 1.135 euro in meno.