Casini attacca Bersani: La sua doppia morale è inaccettabile, perché grasso sì e Bondi no?
Scontro a distanza fra Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Il leader del Pd in particolare ha criticato il commissario per la spending review Enrico Bondi. “Ho molta stima e rispetto per lui – ha detto Bersani – ma sta facendo un altro mestiere, non può farne un altro”.
Immediata la replica del leader centrista. “Quando Piero Grasso, procuratore nazionale Antimafia, si candida con il Pd risponde a ‘un imperativo morale’. Quando Enrico Bondi accetta di contribuire a un lavoro di accertamento sulla trasparenza delle candidature di un nuovo soggetto politico commette ‘un vulnus istituzionale’. No, caro Pier Luigi, questa doppia morale non mi convince e mi induce a piu’ amare riflessioni: il Pd non vuole un’area centrista competitiva e scomoda perche’ preferisce il vecchio ed eterno scontro con Berlusconi, diventato avversario di comodo”.
“In realta’ -aggiunge Casini- le parole di Bersani confermano che siamo sulla strada giusta. Le persone e le situazioni non possono essere valutate diversamente, secondo le convenienze politiche”.
Anche dal Pdl però arrivano critiche per la scelta di Monti. Per il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, “il conflitto di interesse fra il ruolo di Bondi, risanatore e principale collaboratore del premier tecnico e quello di esaminatore di futuri deputati e senatori, dando o negando patenti di congruita’, e’ palese. E’ solo perche’ Monti gode della ‘copertura’ e talora del tifo di alcuni giornali che la cosa non esplode come un caso massmediatico”. “Se un presidente del Consiglio infatti avesse utilizzato un ministro o una figura ancora piu’ tecnica di un ministro per fare da esaminatore nella composizione delle liste elettorali -aggiunge- si sarebbe indubbiamente scatenato un putiferio per la evidente commistione fra le funzioni di un tecnico e i compiti tipici di una forza politica”.
Il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro, punta invece il dito contro Bersani. “Ha ragione a dire che le nostre strade si sono divise nel momento in cui il Pd ha appoggiato il governo Monti e noi no. La questione politica e’ proprio questa: noi siamo stati sempre coerenti con un programma di equita’, giustizia sociale e solidarieta’, mentre il Pd no”. “Infatti, il Partito democratico -aggiunge- ha sostenuto le oltre cinquanta fiducie poste da Monti su provvedimenti iniqui che hanno colpito le famiglie, i lavoratori, i precari, i pensionati e i giovani. E oggi si ritrova lo stesso Monti come avversario. Se parla di incoerenza Bersani farebbe meglio a guardarsi allo specchio. Noi dell’Italia dei valori -conclude l’ex pm- siamo stati sempre coerenti e con la schiena dritta per rispetto della nostra storia e del grido che arriva dal Paese”.
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