Torino, applausi e commozione al funerale di Rita Levi Montalcini: migliaia di persone per l’ultimo saluto alla scienziata
Applausi, commozione, affetto. Il funerale pubblico e laico di Rita Levi Montalcini al cimitero Monumentale di Torino, ha visto la partecipazione commossa di migliaia di persone. Un lungo e composto applauso ha accolto l’arrivo del feretro della senatrice morta lo scorso 30 dicembre, a 103 anni, dopo aver dedicato un’intera vita alla scienza. Alle 15.37 il carro funebre ha fatto ingresso tra due ali di folla che attendevano in silenzio l’arrivo della bara per dare l’ultimo saluto alla scienziata.
Dopo il ricordo dei rappresentanti delle Comunità ebraiche all’ingresso del cimitero, il feretro ha percorso i sentieri del camposanto ed è poi stato posizionato nella Sala Commiato del Tempio della Cremazione dove tutti hanno potuto entrare a rendere omaggio alla senatrice a vita. In sottofondo le note di Bach.
Tra i presenti anche il ministro Francesco Profumo, quello del Lavoro Elsa Fornero, il governatore del Piemonte, Roberto Cota, il vice sindaco Tom Dealessandri e diverse personalita’ pubbliche e politiche della città. Schierati i gonfaloni dei Comuni di Torino, Asti, Forte dei Marmi, Ferrere, Provincia di Torino e Regione Piemonte. Arrivata anche la corona del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Mi aspettavo la partecipazione delle persone comuni alla cerimonia ”ma non così grande”, dice Piera Levi Montalcini, nipote della premio Nobel scomparsa. ”Mi ha colpito la grande partecipazione delle persone e il calore, anche delle autorità, che hanno partecipato a questo momento di saluto a una grande italiana”. Una zia che ha lasciato in eredità ”la speranza di riuscire a raggiungere delle mete ‘alte’ anche in mezzo alle difficoltà, con molto lavoro, molta umiltà e molta costanza”.
Nell’ultimo periodo ”era abbastanza stanca”, ricorda la nipote ”ma continuava a pensare al suo laboratorio e a dare idee ai ricercatori”. ”Il suo messaggio – ha aggiunto Piera Levi Montalcini – è guardare al futuro, non rimpiangere il passato, e pensare a quali possono essere le cose migliori che possiamo fare per dare impulso al futuro nostro e dei giovani in particolare, per aiutarli a crescere e a diventare grandi, senza paternalismi”. Rita Levi Montalcini ”amava molto l’Italia – ha concluso la nipote – diceva sempre che in America si lavora molto bene ma che in Italia si vive molte bene”.
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