Lavoro, la Uil avverte: Se non si riducono le tasse l’Italia sarà sempre maglia nera in Europa
Senza un’azione seria per ridurre le tasse sul lavoro non ci sarà ripresa in Italia nel 2013, anzi il nostro paese potrebbe segnare la performance ”peggiore” in Europa. E’ la previsione che giunge dal leader della Uil Luigi Angeletti che dice senza mezzi termini: ”Se il governo che uscirà dalle urne il 26 febbraio non farà azioni serie, come quella di usare tutti i soldi recuperati dall’evasione fiscale e dal taglio dei costi della politica, per almeno 5 miliardi di euro, per la riduzione delle tasse sul lavoro, continueremo a perdere posti, e saranno centinaia di migliaia”.
Se invece questa azione ”seria” ci sarà da parte del futuro esecutivo ”è realistico – prosegue il leader della Uil – che l’economia in Italia potrà mettersi su un binario che ci porterà alla fine della recessione, grazie all’aumento della competitività delle imprese e alla crescita dei consumi interni”.
Angeletti tuttavia mette in guardia da meccanismi troppo complicati: ”Questo trasferimento delle risorse dal recupero dell’evasione e dai tagli ai costi della politica dev’essere automatica sennò la gente non ci crede più”. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha indicato nella sua agenda la necessità di ridurre la pressione fiscale, ”ottimo proposito – commenta il segretario generale della Uil – peccato che fino a ieri non l’ha condotto in porto… Non siamo degli sprovveduti, stiamo vivendo in una sorta di ‘bolla’ elettorale che fa sì che ci siano anche promesse dal sapore elettorale, comunque vedremo, la nostra fortuna è che la campagna elettorale è breve”.
L’Italia ha fatto le spese di una situazione in cui i consumi diminuiscono e questo ”rende inevitabile l’aumento della disoccupazione visto che almeno 10 milioni di italiani hanno un posto di lavoro perché il loro lavoro viene ‘comprato’ dagli altri”. Il nostro paese vive la crisi peggio che nel resto d’Europa ”perché le nostre imprese soffrono di una scarsa competitività: l’80% di esse funziona di meno che negli altri paesi il che rende gli investimenti non in grado di generare posti di lavoro”.
La Uil, annuncia poi Angeletti, si prepara a stilare ”un elenco preciso dei punti che dovranno essere al centro dell’azione del futuro governo”. Il leader sindacale spiega come su questa sorta di decalogo ”saranno misurate risposte ed impegni” che giungeranno dal confronto con le forze politiche in campagna elettorale.
In ogni caso, Angeletti dice basta alle ”favole raccontate agli adulti, come quella già sentita che i nostri problemi devono essere risolti da altri”. Solo l’Italia può farlo. ”La strumentazione per la lotta all’evasione è ormai adeguata: serve costanza e soprattutto il travasare le risorse recuperate per il taglio delle tasse”. Senza aumenti che in certi casi sono addirittura ”uno scandalo”.
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