Bersani, Monti in campo non è un bene ma dopo il voto non escludiamo un accordo
”Non può più succedere che Berlusconi sia presidente del Consiglio”. Ne è convinto Pier Luigi Bersani che ospite di Otto e mezzo commenta così la rinnovata intesa tra Pdl e Lega. ”Escludo – rimarca il segretario Pd – che Berlusconi e la Lega possano tornare a governare il Paese”. Il loro è “un revival abbastanza scontato e inquietante, una cosa lunga che dura da una dozzina d’anni”, stanno insieme non tanto per l’Italia ma per la Lombardia. Non sono d’accordo nemmeno su chi sarà il candidato premier.
Quanto a Monti, “non è una bella notizia per l’Italia” la sua salita in politica. Ma visto che si è messo nella mischia dovrà “accettare alcune domande” e anche ”senza offendersi”. In particolare, “in quale Paese europeo o del mondo le forze politiche si organizzano attorno alle persone? Sono meccanismi che creano rigidutà e instabilità” ed è stato uno “dei problemi del Paese”. Per Bersani la politica si “fa con i collettivi” e senza questa impostazione “non diventeremo mai un Paese normale”. E ancora, ”si ritiene che il bipolarismo sia un guaio? Nella dimensione europea, queste formazioni dove si siedono? E’ una domanda legittima?”, incalza Bersani, che poi alla domanda se può escludere che Monti si allei con Berlusconi e la Lega replica: ”Non lo so”.
Quanto alla richiesta del leader Udc Casini secondo il quale se Bersani non dovesse ottenere la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento non potrebbe fare il presidente del Consiglio, il leader Pd rimarca: Casini appartiene a quella corrente di pensiero che sostiene che ”deve governare chi non prende i voti”. ”E lui dove deve perdere per governare?”, chiede ironicamente Bersani. Quindi governa chi prende più voti?, chiede Lilli Gruber. ”Direi di sì”, risponde.
Comunque, afferma Bersani, ”avremo la maggioranza sia alla Camera che al Senato”. Quanto al dialogo con le forze centriste e le formazioni messe in campo da Mario Monti, il segretario spiega: ”La mia idea è comunque un dialogo con forze moderate saldamente europeiste”. Se per grande coalizione ”si intende un accordo tra il centrosinistra e i moderati, non lo escludo affatto”, rimarca.
“Il mio avversario è Berlusconi, la Lega, le curvature populiste di un movimento” come quello di Grillo, “che interroga anche me”. Monti “è un competitor”. “Al centro chiedo chiarezza” sottolinea, comunque, il segretario.
Sulle liste che verranno varate domani mostreremo, anticipa Bersani, la “sensibilità verso la cultura cattolica democratica”. Con “più di uno” fra gli esponenti di quel mondo che sarà candidato.
Quanto al ruolo di Matteo Renzi nella campagna elettorale, gli “ho chiesto di impegnarsi, di esserci, e lui ci sarà, andrà in tv”, spiega Bersani. Possibile anche qualche comizio insieme all’ex competitor? “Nessun problema, anche se in campagna elettorale coviene ripartire le forze. Ma se valuteremo che ci convenga, perché no?, anche due ne facciamo…”.
Sull’affermazione dell’alleato Nichi Vendola che parlando di Depardieu aveva detto “i super ricchi devono andare al diavolo”, chiosa: “Quella di Vendola è una battuta, io dico restino qua e paghino le tasse qua invece di stare qua e non pagare le tasse là”.
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