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Casini attacca l’accordo tra Pdl e Lega: Intesa della disperazione, si vergognano di Berlusconi

Quello tra Pdl e Lega “è l’accordo della disperazione”. Lo sottolinea Pier Ferdinando Casini. “Gli elettori del Pdl e della Lega, che sono molto più intelligenti di quanto i loro capi li considerino – prosegue il leader dell’Udc – potranno vedere che ormai questa nuova campagna elettorale ci dà due possibilità vere: quella di Bersani e quella di Monti, tutto il resto è un deja vu anche abbastanza triste, perché non sono nemmeno in grado di scegliere un candidato e probabilmente si vergognano di Berlusconi e devono affiancarlo con altri nomi di comodo, dobbiamo fare una specie di caccia al tesoro per capire tra Berlusconi, Tremonti e Alfano chi è il candidato vero. Francamente – afferma – una dimostrazione di pessima politica, che assegna nuove responsabilità alla coalizione alla quale mi onoro di appartenere”.
Da Casini critiche anche a Nichi Vendola. “Recupera un frasario e una terminologia marxista-leninista di 70 anni fa – osserva – . Gli italiani non si debbono distinguere tra ricchi e poveri e noi non vogliamo più poveri, semmai vorremmo più ricchi. Gli italiani si debbono distinguere tra persone per bene, che creano ricchezza, che creano lavoro, che creano industrie, che creano posti di lavoro; e italiani per male”.
“Vorrei difendere i cittadini onesti di questo Paese – aggiunge il leader centrista – i cittadini ricchi, i cittadini poveri, i cittadini per bene che pagano le tasse e che non meritano di essere mandati all’inferno dall’onorevole Vendola. Il problema non è distinguere tra ricchi e poveri e fare la caccia al ricco, il problema è pretendere che tutti i cittadini paghino le tasse, perché se la pressione fiscale oggi è eccessiva è a causa dell’evasione fiscale che è a livelli intollerabili”.
Poi, parlando della composizione delle liste che si riconoscono nella leadership di Mario Monti, Casini ammette: “Siamo un pochino indietro, ma i problemi sono abbondantemente superati”. “Non c’è nessuna trattativa – aggiunge – c’è piena sintonia, a volte la fretta è nemica del bene”. Casini spiega che le deroghe saranno “due”, che Lorenzo Cesa “sarà candidato” e che “la certificazione di Bondi è come quando in un prodotto mettono ‘doc’”.
“Noi – garantisce Casini – non abbiamo alcuna politica delle quote al Senato, tutti i senatori saranno indicati dal presidente del Consiglio, il mio partito ha zero senatori, non ha un terzo di senatori, la metà, un quarto, un quinto, e faremo il gruppo parlamentare unico. Avremo senatori che vengono dalla politica e dalla società civile. Il clima non è buono, ma ottimo e abbondante”.
Riguardo alle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico che ha parlato della lista Monti come di ”un’occasione persa”, Casini dichiara: “Ho reagito con rispetto” alle considerazioni di Passera, “quando stimo una persona dispiace avere opinioni diverse e mi dispiace che non si candidi come mi dispiace che non si candidino Montezemolo e Riccardi”.