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Milano, 110 condanne per ‘ndrangheta annullate per vizio di forma

La Cassazione ha annullato senza rinvio, per vizio di forma, il deposito delle motivazioni della sentenza del processo Infinito sulla ‘ndrangheta con cui sono state condannate 110 persone. Il deposito da parte del gup di Milano Roberto Arnaldi avvenne in due tempi, nel primo deposito mancava la parte relativa al trattamento sanzionatorio.
Ora sarà la Corte d’Appello a valutare gli effetti sul processo di secondo grado. Al momento tutti gli arrestati restano in carcere.
Il doppio deposito fu dovuto a un guasto della stampante che ‘mangiò’ 120 delle 900 pagine del deposito. Quando pochi giorni dopo, il gup si accorse della mancanza fece un provvedimento di integrazione in cui si dava atto dell’incidente tecnico e in cui venivano aggiunte le pagine mancanti.
Un provvedimento definito “abnorme” dalla Cassazione che lo ha annullato per vizio di forma. Nell’udienza di domani i legati degli imputati solleveranno la questione della sentenza ‘monca’ su cui deciderà la Corte d’Appello.