Berlusconi propone Draghi al Quirinale ma il presidente della Bce lo gela: Sono impegnato fino al 2019
“Il premier lo fa Angelino Alfano, la Lega è d’accordo”. Lo dice Silvio Berlusconi intervenendo a Omnibus su La7. E sul fatto che non sia il segretario del Pdl a intervenire nei confronti con gli altri candidati premier “non è detto che non lo faccia”, ha replicato il Cavaliere per precisare tuttavia subito dopo “che i confronti avvengono tra i capi delle coalizioni”. Il leader del Pdl smentisce poi di puntare al Quirinale. “Non ho mai aspirato a fare il presidente della Repubblica”, assicura. E a chi gli ricorda di aver sostenuto il contrario in passato risponde secco: “Ma quando mai?”.
E Mario Draghi al Quirinale? “Lo voterei, assolutamente sì”, afferma quindi il Cavaliere ammettendo tuttavia di reputare il ruolo di governatore della Bce, attualmente rivestito da Draghi, più importante: “Abbiamo un presidio che ci tranquillizza”.
Un’ipotesi, quella di Draghi al Colle, che trova l’immediata replica dalla Bce: “Il presidente terminerà il suo mandato il 31 ottobre 2019. Fino ad allora il presidente è determinato a servire la Bce”, fa sapere un portavoce.
“Il nostro avversario da sempre è Bersani”, Mario Monti però “ha rivelato che esiste un patto pre-elettorale” con la sinistra. Per Silvio Berlusconi, intervenuto a Omnibus su ‘La7′, il premier “si è presentato sotto mentite spoglie”, ma ora ha dimostrato di essere “una protesi della sinistra”.
“Forse – incalza il Cavaliere rispondendo al Professore che ieri gli ha dato del pifferaio magico – è sotto choc per i sondaggi che lo indicano come uno dei leaderini del centro, oppure come diceva Flaiano ‘l’insuccesso dà alla testa’. Certo che è un Monti molto diverso da come credevamo e noi ci eravamo cascati”.
Il Cavaliere attacca a più riprese il Professore. “Si è rivelato un bluff – dice – tutto quel che ha fatto ci ha deluso”. Poi precisa: “non abbiamo chiamato Monti ma ci è stato imposto”. Berlusconi è tornato poi a ribadire la teoria della “congiura” contro il suo governo: farlo cadere, sostiene, era interesse di altri Paesi europei.
Berlusconi torna sulla nomina di Monti a senatore a vita: “Non c’è stata nessuna trattativa”, ma “trovo immorale” che avendo deciso di scendere in campo “contro la sinistra” e “contro di noi in modo assoluto, possa ancora utilizzare questo titolo che pone al di sopra delle parti. Se lo avessi saputo, non avrei firmato la sua nomina”.
Non manca la stoccata all’ex alleato Gianfranco Fini: “Ormai è al massimo del ridicolo. Oggi dice che tutti dovrebbero essergli grato per aver fatto cadere il mio governo e propugna l’impegno con gli elettori di non cambiare casacca. La massima che il successo ha dato alla testa funziona al 100% anche per lui”.
Mentre si prende i meriti per le nomine di Draghi e Barroso: “In Europa io ero temuto, non irriso. Io ho imposto Mario Draghi a capo della Bce, l’ho imposto contro Tremonti che era contrario, e contro Sarkozy. Anche Barroso, in accordo con Tony Blair, l’ho messo lì io”.
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