Elezioni Israele, Netanyahu vince come previsto ma in Parlamento è pareggio
L’alleanza di destra Likud-Beteinu guidata dal premier Benjamin Netanyahu esce dalle elezioni in Israele come il maggiore partito e, con il 99 per cento dei voti scrutinati e si appresta a conquistare 31 seggi nel nuovo Parlamento, un risultato inferiore alle aspettative della vigilia. A sorpresa, il nuovo partito centrista Yesh Atid dell’ex giornalista Yair Lapid secondo le proiezioni ottiene 19 seggi, divenendo così la seconda forza politica nella Knesset, seguito con 15 seggi dal Partito Laburista di Shelly Yachimovich, che manca così l’obiettivo di costituire il secondo partito nella nuova assemblea.
Inferiore alle indicazioni dei sondaggi pre-elettorali anche il risultato della formazione ultra nazionalista HaBayit HaYehudi che esce dalle urne ottenendo solo 11 seggi. Ai laburisti guidati da Shelly Yachimovich, che registrano una lieve ripresa, vanno 15 seggi.
Meretz-Yashad, partito di sinistra, avrà alla Knesset 6 seggi. Stesso risultato per i centristi dell’ex ministro Livni. Avranno 11 deputati Shas (destra religiosa) e 7 United Torah Judaism. A rischio quorum Kadima, con 2 seggi. Otto i deputati, infine, per le due liste arabo-israeliane United Araab List e Balad, rispettivamente cinque e tre.
Secondo le prime analisi post voto, Netanyahu dovrebbe puntare alla costituzione di un esecutivo basato su larghe intese in Parlamento, con la possibilita’ di costituire un ampio blocco di centro-destra, se non una grande coalizione che comprenda anche i voti della sinistra.
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