Pdl, Campania nel caos. Consentino escluso attacca: Bocchino è il referente dei Casalesi
“Non sono mai scappato con le liste, che sono state consegnate nel pomeriggio dal commissario Nitto Palma, che è persona perbene”. Nicola Cosentino smentisce le ricostruzioni di stampa della sua giornata più lunga: quella dell’esclusione dalle liste del Pdl. In conferenza stampa a Napoli, l’ex sottosegretario all’Economia parla di “montatura” contro di lui dipinto come “il capo degli impresentabili”, ma, aggiunge: “Accetto la decisione del partito”.
E spiega: “Potevo portare voti a livello locale ma farne perdere a livello nazionale. Questo focus consegnato al partito ha portato al provvedimento” di esclusione dalle liste. “Non ho fatto un passo indietro – conferma -. Ho lottato fino alla fine per la candidatura ma non per una questione di immunità. Avrei potuto candidarmi con uno dei tanti partiti che me l’hanno offerto, ma io non vendo la dignità per l’immunità, perché penso che valga molto di più”.
”Sono fuori – continua – perché su di me c’è stato accanimento e aggressione mediatica senza precedenti”. ”Scrivono che sono il principale referente del clan dei Casalesi. I Casalesi – sottolinea Cosentino – sono un clan di fessi se invece di aiutarmi a scalare le vette mi fanno dimettere ed escludere dalla liste. Se manca qualcuno non lo so. Non sono mai stato socio di nessuno. Come socio – assicura – ho solo mia moglie e la mia famiglia”, risponde Cosentino quando gli chiedono spiegazioni sull’assenza oggi del deputato Luigi Cesaro, considerato uno dei suoi fedelissimi. Quanto ai casalesi “l’unico referente in Parlamento è stato l’onorevole Bocchino, eletto per la prima volta nel ’96 nel collegio di Casal di Principe… Mi riferisco ovviamente alla parte buona che c’è nella stragrande maggioranza dei cittadini di Casal di Principe”.
Per l’ex sottosegretario nel suo partito “non bisognava disperdere il garantismo che è il cuore della campagna liberale e del progetto di Silvio Berlusconi, o darla vinta ai tre o quattro giustizialisti del partito”. Alla fine, però, riconosce, “si è preferito darla vinta alla sinistra”.
Cosentino conferma quindi la sua stima a Silvio Berlusconi “persona straordinaria a cui mi legano stima e amicizia”. Mentre, smentendo di essere venuto alle mani con Angelino Alfano gli manda una bordata: “Non ho nulla contro i perdenti di successo”.
E annuncia che “da oggi sarò impegnato nell’unica missione di dimostrare la mia assoluta innocenza”.
L’ex sottosegretario esclude la possibilità di finire in prigione: “Non sono preoccupato per il carcere. Ma io non sono mai stato condannato. Dovrei andarci solo per lo sfizio di qualcuno che pensa che possa esserci un condizionamento? Ma io non sono in condizione di condizionare nessuno. Non sono preoccupato, se dovesse andare in carcere sono pronto a farlo con dignità”.
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