Mps, Grilli contro Bankitalia: Il caso era noto i controlli spettano a loro. Crollano le azioni
La vicenda del Monte dei Paschi ”non è un fulmine a ciel sereno”. Così Vittorio Grilli, ministro dell’Economia, a margine della commemorazione a Torino per i 10 anni dalla morte di Giovanni Agnelli. ”Sappiamo da un anno -ha aggiunto- che la banca è in una situazione problematica. Non ho evidenza di problemi simili in altre banche. Sui controlli -ha concluso Grilli- dico solo che spettano alla Banca d’Italia’‘.
”Ci teniamo in contatto continuo con le autorità di vigilanza”, ha quindi aggiunto il ministro che spiega: “Quando avremo una analisi seria e approfondita saremo in grado di fare delle valutazioni. Ovviamente – ha aggiunto – stiamo prestando la massima attenzione”.
Mentre il leader di Fli Gianfranco Fini chiede al governo di andare in Parlamento: “Non mi permetto di dare consigli al presidente del Consiglio, ma da presidente della Camera credo che farebbe bene il governo Monti a riferire immediatamente in Parlamento anche se è sciolto, in Commissione, circa quello che è a conoscenza il Governo su questa vicenda”.
Intanto si è appreso che Beppe Grillo parteciperà domani all’assemblea straordinaria degli azionisti del Monte dei Paschi di Siena che si terrà a partire dalle 9.
Domani ci sara anche un presidio della Lega con i suoi militanti. ”I vertici dovranno spiegare cosa sta succedendo, ma i risvolti della vicenda non si fermano alla Banca e toccano anche la politica cittadina”, afferma il leghista senese Francesco Giusti, candidato alla Camera dei deputati e segretario cittadino del Carroccio.
”Siamo più arrabbiati di prima perché se invece di averci deriso per anni avessero ascoltato di più le nostre proposte, si sarebbe potuto benissimo evitare tutto questo. Adesso si devono dimettere tutti, a partire dal presidente della Fondazione Mps Mancini e tutti i super manager riferibili a Mussari. Il commissariamento della Fondazione deve essere immediato”, ha detto Giusti.
”Chiediamo agli attuali vertici della Banca di ripensare profondamente il piano di esternalizzazioni. Non devono essere i dipendenti a pagare per i danni di Mussari e della sua squadra di super manager. Il Pd ha completamente distrutto Siena. Cose così non si devono più ripetere”.
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