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Crisi, ripresa a metà 2013. Draghi spinge per la vigilanza unica sulle banche

La vigilanza unica bancaria in Ue, che “è ancora ad uno stadio preaparatorio”, è “la combinazione delle autorità che lavorano insieme”. Lo evidenzia da Davos il Presidente della Bce, Mario Draghi, aggiungendo: serve l’approvazione del Parlamento, del Consiglio e della Commissione “atteso per fine marzo e dopo serve un anno”.
”E’ chiaro che se vuoi rompere i legami tra banche e Paesi, c’è bisogno di un supervisore indipendente”, dice ancora il presidente della Bce.
La ripresa arriverà “nella seconda parte dell’anno”. E’ l’indicazione che ribadisce il presidente della Bce parlando poi della crisi economica attuale.
L’urgenza ha imposto ai governi di alzare le tasse e tagliare gli investimenti. Ora, “vorrei vedere un taglio dei costi di governo, una calo delle tasse e una gestione degli investimenti per infrastrutture”. E’ la strada che indica il presidente Draghi, per modificare la composizione dell’azione di consolidamento.
I mercati finanziari hanno ritrovato una relativa tranquillità, sono migliorate le condizioni finanziare e lo scenario è ”considerevolmente migliore rispetto allo scorso anno” ma il contagio positivo non si è ancora trasmesso all’economia reale, argomenta Draghi:; ”Siamo in una situazione in cui assistiamo a un contagio positivo sui mercati finanziari e sulle variabili finanziarie. Tutto ciò ancora non si è trasmesso all’economia reale”.
“Nonostante i mercati siano piuttosto ottimisti, non c’è tempo per il relax, bisogna procedere con le riforme”, dice Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale sul canale televisivo di Bloomberg, sottolineando come “la situazione al momento è seria, la disoccupazione è ai massimi livelli e bisogna cercare di rimuovere l’incertezza per incentivare gli investimenti e creare lavoro”.Una cosa è certa per Lagarde, “dobbiamo tenere le persone insieme e non dividerle”, alludendo probabilmente alle difficili situazioni non solo in Grecia ma anche nel resto dell’eurozona. Per il direttore generale dell’Fmi, il settore “pubblico e privato devono partecipare insieme ed essere parte della situazione per la ripresa dell’economia e del lavoro”.