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Mps, Bersani duro con Pdl e Lega: Se ci accusano di scorrettezze li sbraniamo

Mps, Bersani duro con Pdl e Lega: Se ci accusano di scorrettezze li sbraniamo

Se i nostri avversari del centrodestra si azzardano ad accusarci di scorrettezze a proposito della vicenda Monte dei Paschi di Siena, li sbraniamo. E’ l’avvertimento del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervenuto sull’argomento questa sera a Genova nel corso di un discorso elettorale.
“Sento da destra, dalla Lega, dal Pdl, e dai suoi giornali – ha detto Bersani – che a loro modo lasciano quasi intendere che intorno al Monte dei Paschi di Siena ci sarebbe qualcosa di men che corretto da parte nostra. Lo affermino e li sbraniamo. La gente ha avuto a che fare con cose tipo Credito cooperativo fiorentino. Non s’azzardino ad aprire bocca. Se ci cercano ci trovano”.
In precedenza Bersani aveva scritto su Twitter di ritenere opportuno di “affidare al presidente Viola e all’ad Profumo poteri commissariali”. “Il sindaco Pd iniziò a favorire il ricambio del gruppo dirigente nuovo. Ma il gruppo dirigente nuovo è arrivato ed è saltato il sindaco Pd”, aveva spiegato Bersani, aggiungendo: ”Chi si è opposto al ricambio ora è candidato con Monti”.
La reazione di Bersani è arrivata dopo che in mattinata il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ha invitato il Pd ad ammettere ”le sue responsabilità” e a chiarire “questo intreccio tra politica e banche che ha portato a questo disastro”. ”Noi abbiamo chiesto due cose – ha precisato -: che Monti, lui personalmente, venga alla Camera a riferire in aula degli aiuti dati, 4 mld, alla banca e che quest’ultima, se fosse accertato il pagamento di tangenti, venga commissariata. Inoltre che le forze politiche, cioè il Pd che l’ha sostenuta, e che ne è il padrone, ammetta le sue responsabilità”.
Non si è fatta attendere la stoccata di Silvio Berlusconi, che in serata, intervistato dal Tg1, ha osservato: ”Le colpe, se ci sono, le vedremo dopo ma è chiaro a tutti che se la sinistra non è in grado di gestire una banca non può certo governare il Paese”.
All’attacco del Pd anche il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano, per il quale ”la sinistra è dentro sino al collo, non può scansarsi. Il Pd ha sempre gestito il Comune di Siena, che controlla la fondazione che a sua volta controlla la banca”. “Quindi il controllo politico della sinistra italiana sul Mps – ha proseguito – è assolutamente certo ed è surreale il tentativo del Pd di spolverare la giacca come se nulla fosse”.
A Genova Bersani non ha parlato solo del caso Mps. “La battaglia della campagna elettorale è aperta, non affidiamoci all’idea di chi dice che abbiamo già vinto, è una voce interessata, e la voce di chi pensa di mettere voti in libertà”, ha dichiarato.
“Noi non abbiamo nessuna paura che Monti porti via voti al Pd – ha poi assicurato -. Le sue posizioni non sono nuove: mi pare che Monti stia rubando un po’ il mestiere a Casini. Sono posizioni di una certa ambiguità, sono le posizioni legittime ma un Paese decide sempre da che parte stare, a un certo punto”.
Secondo Bersani il tema della campagna elettorale “dovrebbe essere come uscire dalla crisi e noi la impostiamo così”. Ma altri partiti “stanno impostando la campagna elettorale secondo lo stile dei guru americani che insegnano questo: lascia stare i problemi attacca l’avversario”.
Berlusconi ha sempre fatto così e che continui a farlo non stupisce, ha osservato. “Siamo un po’ più stupiti – ha detto il segretario del Pd - dal professor Monti. Anche lui deve avere arruolato un guru americano che deve avergli detto di attaccare il contendente. C’è il piccolo particolare che il guru poi va via ma i problemi rimangono”, ha concluso.