Berlusconi minaccia: Vincere il braccio di ferro con la Merkel o usciamo dall’euro
”Bisogna spuntare questo braccio di ferro con la Germania. Se si va avanti così l’uscita dall’euro si imporrà dalla realtà e i primi Paesi a farlo saranno quelli mediterranei. Noi ci auguriamo che questo non accada ma il rischio c’è”. In una conferenza stampa in via dell’Umiltà dopo una riunione con gli europarlamentari del Pdl, Silvio Berlusconi torna a minacciare l’uscita dall’euro a causa del braccio di ferro della Germania.
Il programma per l’Europa del Pdl mette in testa il superamento della politica “di sola austerità” per uscire dalla crisi, come quella di Mario Monti. Berlusconi, infatti, ritiene “che una politica dell’austerità non vada applicata all’economia in crisi come la nostra, perché raddoppia la crisi. Come dicono tutti gli economisti e molti premi Nobel, a cominciare dal finanziere internazionale Soros, la politica di austerità si può applicare solo ad un’economia di sviluppo”.
“Oggi in Europa mancano leader europei del carisma di Mitterand e di de Gaulle – sottolinea inoltre l’ex premier -. Oggi in Europa ci sono molti burocrati che arrivano nei consigli europei, aprono la cartelletta e leggono una cartusciella che hanno scritto. E’ assolutamente una falsità quella della mia scarsa considerazione in Europa, mentre sarebbe alta la considerazione dell’attuale presidente del Consiglio Monti. Io vanto rapporti di amicizia con tanti leader europei. Ho degli ottimi rapporti anche con l’ex presidente degli Stati Uniti e ora con Obama”.
Confronto tv a sei. “Io sono disponibile a qualsiasi confronto tv – spiega il Cavaliere dopo l’invito di un giornalista di Sky -, ma con i miei esperti della materia abbiamo visto che farlo con sei personaggi in cerca d’autore, tutti alla pari, non sarebbe producente per dare una visione equilibrata all’opinione publica” del quadro politico. ”Io sono per un confronto a due, tra i protagonisti, che hanno più chance di vittoria”.
Voto utile. Berlusconi ribadisce il suo ‘no’ al voto ai “partiti piccoli del 5-6%’, perché sarebbe “un inciampo nelle decisioni”.
“A Milano processi assurdi nei miei confronti”. Quando gli chiedono cosa ne pensa del legittimo impedimento revocato dai pm della Procura di Milano sul processo sui diritti tv, il Cavaliere viene ‘scavalcato’ da Angelino Alfano che attacca: “La verità è che vogliono impedire al nostro presidente di fare la campagna elettorale”. Terminato l’affondo del segretario di via dell’Umiltà contro i magistrati milanesi, l’ex premier rincara e mostra alla stampa un foglio con tutti gli impegni politici in agenda da qui fino alla fine di febbraio per spiegare “il danno” che una sua assenza causerebbe al suo partito. Poi anche lui si sfoga così: “A Milano ci sono processi assurdi nei miei confronti”.
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