Giovanardi contro Ilaria Cucchi: Il fratello picchiato dagli spacciatori come lui e lei ne sfrutta la morte
Nuova polemica sulla morte di Stefano Cucchi, questa volta declinata in chiave politica, tra il senatore Pdl Carlo Giovanardi e Ilaria Cucchi, sorella del giovane morto il 22 ottobre 2009 in un ospedale romano dopo essere arrestato per droga. A scatenarla le parole di Giovanardi, convinto che Ilaria, con la sua candidatura nelle liste di Rivoluzione Civile “sfrutti la tragedia del fratello”. Immediata la replica: “Giovanardi fa campagna elettorale sulla morte di mio fratello”. E a stretto giro il passaggio alle vie legali annunciato dalla Cucchi. Condanna per le frasi di Giovanardi – non nuovo ad aspri ‘botta e risposta’ con la sorella di Stefano- da parte dei candidati di Rivoluzione Civile, ma non solo. E in serata Giovanardi replica: “Non ho offeso nessuno, ho solo detto che non condivido le candidature che ‘nascono’ da casi giudiziari”. “Giovanardi sta facendo campagna elettorale sulla morte di mio fratello” è la replica di Ilaria Cucchi. “Non posso consentire che si getti fango gratuito addosso a Stefano – prosegue – e questo per i miei genitori che hanno già sopportato troppo”. Da qui l’annuncio: “Ho dato incarico al mio legale affinché Giovanardi sia chiamato a rispondere di tutto quello che ha detto in questi anni; perché la misura è davvero colma”. In passato, infatti, il 9 novembre 2009 Giovanardi aveva affermato: “Stefano Cucchi è morto perché anoressico, drogato e sieropositivo”. Parole che la sorella Ilaria, smentendo la sieropositività, aveva bollato come “gratuite”, aggiungendo di “non aver mai negato che Stefano avesse problemi di droga, ma questo non giustifica il modo in cui è morto”. E ancora il 28 marzo 2011, Giovanardi diceva di Stefano: “E’ morto a causa della droga e le percosse sono da verificare”. La sorella, anche quella volta lo aveva invitato “a tacere a non intervenire più sul caso del fratello”.
Oggi la replica di Ilaria Cucchi è molto più articolata. In una lunga nota tuona: “Giovanardi va a caccia dei morti per catturare l’attenzione dai vivi”.”Accetto qualsiasi critica perché nel momento in cui ho deciso di accettare la proposta di Antonio Ingroia ero ben conscia di ciò che facevo e del prezzo che avrei dovuto pagare”, prosegue. “Grazie al processo di mio fratello, al suo sacrificio, e a quello di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Michele Ferrulli si è tornato in modo prepotente a parlare della tortura, fino ad arrivare a discutere un progetto di legge in commissione parlamentare. Ma la maggioranza che ha sostenuto il governo Monti ha ancora una volta fallito. La legge si è arenata e nulla è più stato fatto”. “La legge sulla tortura non si fa con le conferenze stampa, ma con impegno vero sentito e concreto. Io mi sento di poterlo garantire più di ogni altro. Perdonatemi, ma credo proprio di potermi permettere di dirlo”, afferma Ilaria Cucchi. “A tutto però c’è un limite. Accusatemi pure di essere arrivista, di avere strumentalizzato la morte di mio fratello, perché in effetti potrebbe essere anche vero. Io voglio arrivare alla promulgazione della legge sulla tortura – assicura – e di tutte le altre norme che possono tutelare i diritti civili degli ultimi di questa società. Senza la morte di mio fratello io certamente non sarei nessuno e non sarei qui. Sarebbe la cosa più bella che Dio potrebbe regalarmi. Ma purtroppo non è così”. Pronta la difesa del leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingroia: “E’ un attacco ignobile che non merita risposte”. Ilaria “è una delle nostre candidate di punta – spiega Ingroia – ha fatto della tragedia del fratello una battaglia importante sui diritti che è anche la nostra”, battendosi ad esempio “sull’introduzione del reato di tortura o sul sovraffollamento delle carceri”.
“Era il novembre del 2009 quando dissi che Giovanardi avrebbe dovuto tacere per le sue parole contro Cucchi. E’ insopportabile che ancora insista nel minimizzare l’omicidio Cucchi. Un abbraccio a Ilaria e ai suoi cari”, scrive Nichi Vendola su Twitter. Gli fa eco Ignazio Marino del Pd: “Capisco che siamo in campagna elettorale ma Giovanardi deve mantenere il senso della misura. Basta fare una semplice ricerca sul sito del Senato della Repubblica per leggere i dati che la commissione d’inchiesta che presiedo ha presentato sulla vicenda di Stefano Cucchi”. Per il deputato Pd, Emanuele Fiano “Le parole di Giovanardi sono spudorate e ignobili. E non solo perché ignorano il dramma di chi ha perso un fratello, ma perché giungono da chi in passato si è distinto per aver strumentalizzato più volte a fini di visibilità personale l’immane tragedia di Ustica”. “Evidentemente -conclude- esaurito il filone di Ustica, ora Giovanardi è alla ricerca di qualche altro dramma umano per farsi notare in campagna elettorale”. “Mai più Giovanardi al governo. Votare centrosinistra significa anche questo: non avere più persone come Giovanardi al governo e fermare una deriva ideologica contro i diritti civili e la dignità della persona”, tuona il co-fondatore di Centro democratico-Diritti e libertà Massimo Donadi. “Dopo le affermazioni sconce su Ilaria Cucchi e sul suo povero fratello, ho invitato il presidente Fini a rinnegare oggi stesso la Fini-Giovanardi, non solo per i contenuti della norma ma soprattutto per non accoppiare mai più il suo cognome a questo personaggio da avanspettacolo, degno della peggiore ipocrisia italica e della sub cultura del vecchio centrodestra”, dichiara il vice coordinatore di Fli, Fabio Granata.
“Le parole di Giovanardi su Ilaria Cucchi sono semplicemente scandalose”, afferma il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “La dignità e la forza con cui Ilaria porta avanti la battaglia per una giustizia giusta e che non fa morire le persone in carcere per le torture non solo è da apprezzare ma merita il rispetto da qualsiasi latitudine politica la si guardi”. “Il senatore Pdl la smetta di molestare i familiari delle vittime e chieda scusa a loro e a Ilaria Cucchi che, da anni insieme ai suoi genitori, sta conducendo una dura battaglia per reclamare verità e giustizia per il fratello Stefano”, affermano in una nota Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di Articolo21. In serata, Giovanardi chiarisce: “Non vedo l’offesa che avrei arrecato a Ilaria Cucchi con le mie parole, perché ho solo detto ciò di cui sono fermamente convinto: ovvero che non condivido le candidature che nascono da casi giudiziari”, come quello di Stefano. Ilaria Cucchi “visto che è candidata e ha deciso di fare politica – conclude – deve rispettare i principi della democrazia, ovvero accettare le posizioni di chi la pensa diversamente da lei”.
Social