Scandalo Mps, il presidente Profumo assicura: Nessuna bolla. Mercoledì chiariremo tutto in Cda
Il Fondo Monetario Internazionale ‘promuove’ la vigilanza di Bankitalia nel caso Mps: e’ stata “tempestiva” e “appropriata”, “nei limiti dati dalla cornice delle regole”. Un giudizio che arriva al termine della missione degli ispettori di Washington per mettere a punto il rapporto sulla stabilita’ finanziaria dell’Italia. Ora, spiega un portavoce del Fondo, e’ importante che il Monte prosegua nel suo piano di ristrutturazione “per ristabilire le condizioni di solidita’ e di redditivita’”.
Un obiettivo che hanno ben presente i nuovi vertici della banca, Viola e Profumo, che domani riuniscono il cda. Un board che dovra’ fare una valutazione di impatto sulle operazioni strutturate Alexandria, Santorini e Nota Italia e decidere come valutarle dal punto di vista contabile. “Non c’è alcun buco, domani faremo chiarezza”, assicura Profumo a ‘Otto e mezzo’, riferendosi alle operazioni Alexandria, Santorini e Nota Italia.
“Domani daremo numeri molti chiari su queste operazioni e faremo totale chiarezza sulla nostra posizione su queste operazioni”. Lo afferma il presidente di Mps Alessandro Profumo nel corso di ‘Otto e mezzo’, riferendosi alle operazioni Alexandria, Santorini e Nota Italia.
“Preciso che non si tratta di un buco, sono operazioni che hanno spalmato una perdita nel tempo: se domani decideremo di rivedere il bilancio e il cda sara’ d’accordo la perdita andra’ immediatamente nei bilanci, poi nel tempo recuperemo la somma”, spiega il banchiere.
Profumo pensa che ”certamente Antonveneta è stata pagata troppo” ma esclude che nell’operazione siano state pagate tangenti. ”penso di no. La magistratura sta indagando ma se questo dovesse essere risaneremo il bilancio perché ci faremo ridare i soldi”.
Quanto alla possibilità di un nuovo socio per Mps, “mi piacerebbe avere un investitore finanziario” ma oggi “l’investitore non lo stiamo cercando”, perche’ considerando la situazione “adesso è impossibile”.
Sul fronte dell’inchiesta domani in Procura a Siena è la volta dell’ex direttore generale Antonio Vigni, che dovra’ chiarire quali rapporti ha avuto nell’ambito della vicenda dell’acquisizione di Antonveneta con i vertici del Banco di Santander. Lunedi’ l’ex presidente Giuseppe Mussari si e’ presentato dai magistrati senesi, dicendosi disponibile a rispondere a tutte le domande degli inquirenti, ma ha rinviato l’interrogatorio a causa di un impegno di uno dei suoi avvocati difensori.
I pubblici ministeri Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, che indagano sulla gestione dell’ex management di Mps, stanno esaminando in queste ore i numerosi documenti sequestrati dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Si tratta, in particolare, di agende personali, di supporti elettronici e di email contenute nei computer sequestrati agli ex vertici dell’istituto senese.
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