Bpm, scoppia il caso: Finanziate operazioni con la criminalità organizzata
Arresti domiciliari per l’avvocato Onofrio Amoruso Battista nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge Bpm e B Plus. Le manette sono scattate, su richiesta della procura di Milano, in merito ai rapporti privilegiati che l’avvocato avrebbe intrattenuto con l’ex ad di Bpm Massimo Ponzellini.
Il legale ”in cambio di somme di denaro” avrebbe garantito ”l’erogazione di ingenti finanziamenti alla societa’ B Plus” che opera nel settore del gioco, rendendosi responsabile di associazione per delinquere e corruzione privata’.
Su richiesta del pm Roberto Pellicano, la Guardia di finanza di Milano ha eseguito un sequestro all’interno della sede della Bpm e una serie di perquisizioni. Nella sede dell’istituto bancario, secondo quanto si apprende, sarebbero stati acquisiti alcuni documenti.
Quello in cui si muovono alcuni dei protagonisti della vicenda Bpm- Bplus, secondo i pm, è uno scenario “di criminalità organizzata“.
L’inchiesta, con al centro la gestione dell’ex presidente Massimo Ponzellini, fa emergere come l’imprenditore Rosario Scuteri sia stato presentato in banca da Alfredo Iorio “sottoposto a misura cautelare nel procedimento Parco Sud” riguardante la ‘ndrangheta, e rapport di Scuderi con “ambienti di criminalita’ organizzata sembrano trovare una traccia nei suoi rapporti con Zambetti (politico arrestato di recente, ndr).
“Ora – spiegano i magistrati – non e’ accertato il fatto che Ponzellini fosse a conoscenza delle connotazioni di criminalita’ organizzata gravitanti intorno agli affari di Iorio e Scuteri, ma certamente tra le attivita’ preliminari di una banca in veste di intermediario finanziario vi e’ quella di contrastare il riciclaggio ed e’ certo la prima regola da osservare a tal fine quella di evitare l’erogazione di prestiti senza istruttoria o peggio con istruttoria negativa in favore di soggetti di cui non sia accertata la caratura imprenditoriale”.
Inoltre, si legge nel decreto di perquisizione, alcuni finanziamenti concessi da Bpm sarebbero stati a beneficio di “soggetti in rapporti con la criminalita’ organizzata“. Vi era insomma, secondo i magistrati Roberto Pellicano e Mauro Clerici, “presso Bpm un vero e proprio comitato di affari che ‘vendeva’ i contratti di finanziamento piu’ problematici. Emerge con sempre maggiore forza, durante il periodo di presidenza Ponzellini, la sistematicita’ di questo mercimonio, che non si e’ arrestato di fronte ad alcuna barriera, sia pure quella di pervenire a finanziare soggetti in rapporti con la criminalita’ organizzata”.
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