Mps, Draghi: Bankitalia fu corretta. L’ad Viola rilancia: Siamo solidi. E il titolo vola in borsa
“La debolezza economica prevale nella prima metà del 2013. Più avanti ci sarà una ripresa graduale”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi.
Restano “rischi al ribasso” per la crescita, evidenzia Draghi, facendo riferimento in particolare alla domanda “che potrebbe indebolirsi” e al processo delle riforme “che potrebbe frenare”. “La fiducia tornata sui mercati” e la “ridotta frammentazione” nell’area euro “spingeranno la crescita”, spiega il numero uno della Bce, sottolineando che anche l’apprezzamento della moneta unica sulle altre valute “è un segnale di ritorno di fiducia nell’euro”, ma visto che ogni tasso di cambio “alla fine dovrebbe riflettere i fondamentali” dell’economia, al momento “i tassi reali sono nella media”.
Quanto all’inflazione, ”scenderà sotto il 2% nei prossimi mesi”. Il presidente della Bce aggiunge che “la politica monetaria resta accomodante” con l’obiettivo di tenere l’inflazione sotto ma vicina al 2%.
Poi le banche. Quelle dell’area euro stanno “registrando miglioramenti in tutti i settori della raccolta fondi”, ma “è cruciale rafforzare la loro resistenza, se necessario” afferma Draghi. E quelle coinvolte nella prima iniziezione di liquidità della Bce (Ltro) “hanno già ripagato 140,6 miliardi, una scelta che è a discrezione” degli istituti e che quindi, osserva, “riflette un miglioramento della fiducia” del settore finanziario.
Sul fronte del credito “la situazione resta fragile come mostrano i flussi” dei prestiti che a dicembre sono stati negativi. Per Draghi la situazione è più difficile per le Pmi e gli istituti più piccoli. “Se una grande società vuole finanziarsi, può emettere obbligazioni, mentre le piccole e medie imprese devono finanziarsi attraverso le banche e per loro il credito resta difficile”. Inoltre, “le piccole banche hanno maggiori limitazioni delle grandi: insomma il costo del credito e la sua disponibilità restano un problema”.
Draghi parla anche del caso Mps. Draghi invita a ”fare la tara su molto di quanto si legge sulla stampa, sui blog, e altrove” in merito alla questione di Monte dei Paschi, perché, sottolinea, c’è anche molto “rumore elettorale”.
La Banca d’Italia “ha fatto quello che doveva fare” rimarca il presidente della Bce che cita lo statement del Fmi per ribadire che l’azione di Vigilanza di Via Nazionale è stata “appropriata e tempestiva”. Quindi il numero uno dell’Eurotower, che era governatore di Bankitalia durante l’acquisizione di Antonveneta, ricorda che un organo di vigilanza “non ha poteri di polizia” e che Via Nazionale ha girato alla magistratura “molti documenti”.
La Bce oggi ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,75%. Anche il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale resta all’1,50% e quello sui depositi allo 0%. L’ultima variazione risale al 5 luglio 2012, quando la Bce ha tagliato dello 0,25% il tasso di riferimento che era rimasto fermo all’1% dall’8 dicembre 2011.
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