Doping, il Coni apre un fascicolo su Cipollini. L’ex ciclista continua a negare ogni coinvolgimento
La procura antidoping ha aperto un fascicolo su Mario Cipollini. La decisione è stata presa dopo le notizie di stampa sul presunto coinvolgimento dell’ex ciclista nell’Operacion Puerto.
La procura antidoping del Coni comunica di aver aperto il fascicolo come ”atti relativi”.Mario Cipollini coinvolto nell’Operacion Puerto secondo la Gazzetta dello Sport. Il quotidiano oggi pubblica in esclusiva i documenti che collegherebbero l’ex ciclista, campione del mondo nel 2002, al medico spagnolo Eufemiano Fuentes, imputato principale nel processo in corso a Madrid. Nelle carte pubblicate dalla Gazzetta, Cipollini sarebbe identificato con il nome in codice ‘Maria’. La documentazione comprenderebbe tabelle per la somministrazione di prodotti dopanti nell’arco della stagione 2002, culminata con il trionfo del velocista nella prova iridata di Zolder.
Accuse ”infondate e assurde” secondo Giuseppe Napoleone, legale dell’ex atleta, pronto, specifica l’avvocato, a sottoporsi a ”qualunque verifica ematologica” per dimostrare la propria estraneità ai fatti. Il difensore di Cipollini smentisce quanto rivelato da la Gazzetta dello Sport: “I documenti pubblicati non sono in alcun modo riferibili” a Cipollini. “Il numero di fax che compare sulla tabella incriminata – spiega Napoleone in una nota – che secondo la suggestiva ricostruzione giornalistica sarebbe riconducibile al Sig. Cipollini, non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato al mio cliente, peraltro annotato manualmente. A tal proposito occorre evidenziare come il Sig. Cipollini sino a tutto il 2004 fosse residente nel Principato di Monaco, come inconfutabilmente confermato nella Sentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Penale di Firenze, che ha assolto lo stesso dai reati di evasione fiscale con formula piena (art. 530 1° comma Codice di Procedura Penale), ovvero, per insussistenza dei fatti reato contestati”.
L’avvocato parla poi del presunto nome in codice “Maria” o “CP”: “Davvero singolare tale circostanza, ove si consideri che gli altri atleti implicati nell’ Operacion Puerto sono indicati, come si evince dal testo dell’articolo, con un solo pseudonimo: ‘Birillo’, ‘Piti’, ‘Zapatero’, ‘El Bufalo’. Mario Cipollini avrebbe addirittura due pseudonimi! L’articolo omette però di riferire che già in passato, in data 24 agosto 2006, il quotidiano Repubblica, pubblicava la notizia che l’atleta in questione avesse quale nome in codice ‘Pavarotti’. Quindi, a questo punto gli pseudonimi forzatamente riconducibili all’atleta sarebbero addirittura tre”. Quindi Napoleone conclude dicendo che l’ex atleta come prova della sua estraneità ai fatti “si rende sin d’ora disponibile a qualunque verifica ematologica di confronto”.
Alla luce dei fatti, la federciclismo si costituirà “al più presto” parte civile nell’inchiesta Operacion Puerto. A confermarlo, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco. Che aggiunge: ”Chiederemo anche alla procura antidoping del Coni di indagare sui fatti del ritiro azzurro di Salice Terme del 2002”. Per il n.1 di della Fci ”continua lo stillicidio di notizie provenienti da un passato oscuro, che non appartiene più al nuovo ciclismo. Sono le scorie di quel sistema che abbiamo lasciato definitivamente alle spalle con la svolta culturale e con le buone pratiche di prevenzione e controllo intese a restituire credibilità all’ambiente e fiducia nel futuro. ‘Non è tollerabile – dice ancora – che i veleni del doping pregresso possano inquinare all’infinito il presente e offuscare anche l’immagine che il ciclismo ha rigenerato affrontando più di ogni altra disciplina sportiva il male alla radice”.
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