Finmeccanica, l’India congela il pagamento degli elicotteri. Il titolo sospeso in Borsa
L’India sospende i pagamenti per gli elicotteri di Finmeccanica. E’ quanto si legge in una breaking news del Times of India, che aggiunge che è stata congelata anche la consegna dei velivoli rimanenti. La decisione in seguito all’arresto dell’ad Giuseppe Orsi
Questa mattina il ministro della Difesa di Nuova Delhi, A K Antony, parlando con i giornalisti, aveva affermato che nel caso in cui le accuse di corruzione venissero accertate, il contratto con Finmeccanica per l’acquisto di elicotteri Agusta Westland da parte del governo indiano sarebbe stato cancellato.
“Nessuno verrà risparmiato, qualunque siano le conseguenze”, ha ammonito, spiegando che il Central Bureau of Investigation sta indagando sul caso delle tangenti per 51 milioni di euro e dovrà presentare al più presto un primo rapporto: “Una volta ottenuto il rapporto preliminare del CBI, adotteremo le misure più severe contro chi sarà trovato colpevole, che potranno includere la cancellazione dell’accordo”.
Il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid ha poi specificato che il governo indiano è in contatto con le autorità italiane riguardo al caso: “Noi ovviamente rimaniamo in contatto con loro e ci aspettiamo che ci tengano informati”, ha detto, sottolineando che se quando riceverenno le opportune informazioni, “noi le useremo”. In ogni caso, il ministro ha rigettato le accuse arrivate dall’opposizione che il governo non sia attivo: “qualsiasi cosa che deve essere fatta deve essere fatta secondo la legge, non credo che dobbiamo fare niente per far piacere all’opposizione o perché qualcuno ci fa delle pressioni”.
Intanto il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, nega di essere stato coinvolto in qualche modo nella vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto di Orsi. ”Alla luce delle informazioni acquisite in via d’urgenza, dopo avere letto le agenzie -ha detto Vietti in apertura del plenum di questa mattina- confermo quanto affermato nel comunicato stampa di ieri secondo cui allo stato nessun consigliere né magistrato in servizio al Csm, né tantomeno il vicepresidente risulta coinvolto nella vicenda della misura cautelare a carico di Orsi”.
Quanto alle ipotesi di interferenze sulla pratica per la nomina del capo della Procura di Busto Arsizio, che ha la competenza per le indagini di Finmeccanica, il consigliere togato del Csm, Riccardo Fuzio (Unicost), ha spiegato che la pratica ”è stata discussa con i tempi ordinari e nessuno ha prospettato interferenze né a me né ad alcun componente della commissione”. Invitando ad una riflessione “sull’ennesima puntata della questione morale che rischia di lambire il Csm”, Fuzio ha poi chiesto ”che venga disposta una urgente attività di chiarimento riguardo alla veridicitèà delle affermazioni secondo cui ambienti del Csm sarebbero stati contattati da magistrati in pensione”. All’intervento di Fuzio ha replicato il vicepresidente Michele Vietti: ”Quanto dichiarato dal consigliere Fuzio conforta la nostra smentita dal momento che la pratica è ancora in alto mare. O le persone contattate erano ininfluenti o ha prevalso la resistenza della quinta commissione”. Immediata la replica di Fuzio che ha detto di non condividere la battuta del vice presidente del Csm e ha invitato ad un’ulteriore riflessione sulla lettera di Napolitano che ha criticato la lentezza delle nomine. ”La quinta commissione -ha concluso- deve avere il massimo riconoscimento per il lavoro che svolge”.
E da Twitter interviene sulla vicenda anche il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni: “Su Finmeccanica oggi faccio partire nuove querele contro la banda dei diffamatori di professione, comincio da Repubblica e Falso Quotidiano”.
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