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La sfida di Obama: L’America deve ripartire con salari più alti e puntando alla middle class

Un discorso in gran parte focalizzato sulla ricetta da seguire per rianimare un’economia che non si e’ ancora ripresa come avrebbe dovuto. Sono stati i temi economici, come anticipato dalla Casa Bianca, ad impegnare maggiormente il Presidente Barack Obama nel primo discorso sullo Stato dell’Unione del suo secondo mandato presidenziale. Il suo quinto ‘Stato dell’Unione’ dal 2008 ad oggi.
”E’ compito della nostra generazione – esordisce Obama – riaccendere il vero motore della crescita economica americana” che e’ ”una classe media prospera e sempre piu’ estesa”. ”Lavoro” prima di tutto, insomma, purche’ ispirato a quei principi di parita’ e uguaglianza che stanno piu’ marcatamente caratterizzando l’inizio di questo secondo mandato. ”E’ un nostro compito da portare a termine – insiste infatti il Presidente – quello di ripristinare il patto sul quale e’ stato costruito il nostro Paese, l’idea che se lavori sodo e responsabilmente vai avanti, indipendentemente da chi sei, da come appari e da chi ami”.
Attirare investimenti, preparare i giovani a cogliere le nuove opportunita’, assicurare retribuzioni coerenti col tipo di lavoro e con l’intensita’ dell’impegno, tenere sotto controllo il deficit. Sono questi gli obiettivi di una serie di proposte avanzate ai congressmen e sulle quali Obama chiede un atteggiamento costruttivo e ”bipartisan” perche’ – citando le parole pronunciate da John F. Kennedy cinquantuno anni fa – ”la Costituzione non ci rende rivali per il potere, ma alleati per il progresso” della Nazione.
Chiedendo al Congresso di mettere ”gli interessi del Paese avanti tutto”, Obama insiste perche’, nonostante i miglioramenti economici registrati negli ultimi tempi, ”milioni di americani che hanno lavorato duro non sono stati ancora premiati” e lancia una prima proposta concreta: alzare il salario minimo garantito, da anni fermo 7,15 dollari, a 9 dollari l’ora. ”Un provvedimento semplice – dice – che migliorerebbe la vita di milioni di lavoratori”.
La ”riscoperta” del settore manifatturiero e’ l’altra carta che gli Usa dovranno giocare: ”torniano a produrre e a creare lavoro”, chiede Obama invitando i grandi gruppi Usa a riaprire stabilimenti in casa, sull’esempio del colosso informatico Apple. Ancora, lancia il programma ”Fix-it-First”, per dare il via alla ristrutturazione urgente di infrastrutture ed edifici come porti, ponti e scuole. Cantieri che possono essere aperti nell’immediato – sostiene – ”coinvolgendo anche i capitali privati”. L’America, secondo il Presidente Usa, ha anche bisogno di investire in formazione, ricerca ed innovazione senza lasciare indietro il settore energetico, un altro comparto chiave, dove gli Usa possono creare posti di lavoro e diventare piu’ competitivi. ”Continuero’ a premere sul Congresso - promette infatti – per rafforzare il mercato dell’energia pulita ed abbassare ulteriormente i costi per produrla”.
La creazione di posti di lavoro dovra’ essere ”la stella polare dei nostri sforzi”, afferma ancora Obama sottolineando come le misure appena enunciate ”hanno totale copertura e sono completamente in linea con il bilancio approvato da entrambi i partiti 18 mesi fa”.
Continuare a ridurre il deficit e trovare al piu’ presto un compromesso sull’aumento del tetto del debito federale. Sono questi gli altri ”compiti non ancora portati a termine” elencati dal Presidente Barack Obama durante il suo lungo intervento sullo ”Stato dell’Unione”.
Senza un compromesso scatterano gia’ a marzo quei tagli automatici della spesa, a sua detta, ”disastrosi per l’economia”. Sull’individuazione dei capitoli da tagliare e della tipologia di spesa ”ognuno dovra’ fare la sua parte”, afferma Obama chiedendo al Congresso ”un approccio equilibrato”. Per il nostro futuro e per la ripresa, incalza, ”abbiamo bisogno di risparmi intelligenti e di investimenti ragionati”.
Con parole toccanti e cariche di emozione, Obama ha lanciato un invito bipartisan ad approvare velocemente una legge per il controllo delle armi. ”Difendiamo insieme la cosa piu’ preziosa che abbiamo: i nostri figli”. Obama ha esortato Democratici e Repubblicani a mettersi al lavoro sul testo del provvedimento: ”queste vittime meritano un voto”, ha ripetuto piu’ volte il Presidente Usa nel passaggio conclusivo – senz’altro il piu’ toccante ed applaudito – del suo discorso sullo Stato dell’Unione.
A fianco della moglie Michelle siedono i genitori della studentessa ammazzata a Chicago, pochi giorni dopo aver partecipato alla parata inaugurale per l’insediamento del Presidente. Poco distante c’e’ la democratica Gabrielle Giffords, sopravvissuta miracolosamente a una sparatoria. E dopo avere ricordato la drammatica strage della scuola di Newtown, dove 20 bambini hanno perso la vita, Obama evidenzia che oggi, negli Usa, ci sono finalmente i presupposti per intervenire: ”C’e’ una maggioranza del Paese che ci chiede di togliere le armi da guerra dalle strade e dai negozi”.