Napoli, dopo tre giorni di agonia è morta la donna data alle fiamme dal marito
E’ morta alle 12 all’ospedale Cardarelli Giuseppina Di Fraia, la 52enne aggredita e data alle fiamme dal marito l’11 febbraio scorso a Napoli. La donna era stata ricoverata nel reparto rianimazione-centro ustionati a seguito delle gravi ustioni riportate dopo che il marito, Vincenzo Carnevale, 51 anni, in via Vicinale Monti, le aveva versato addosso della benzina per poi darle fuoco.
Carnevale, fermato subito dopo il fatto dai carabinieri, si trova in carcere a Poggioreale. L’accusa contro di lui non è più di tentato omicidio ma di omicidio volontario. La donna lascia due figlie di 20 e 14 anni.
Quella tragica mattina Giuseppina Di Fraia, impiegata come governante nelle casa di una famiglia, era uscita di casa per andare al lavoro. Il marito, che l’aveva seguita con l’auto di proprietà di lei, la investì mentre la donna stava attraversando la strada provocandole delle gravi ferite. Quando alcuni passanti si fermarono per soccorrerla, lui si finse premuroso, spiegando ai presenti che si trattava della moglie e che l’avrebbe portata all’ospedale. Invece, poche centinaia di metri dopo Carnevale bloccò l’auto, prese la moglie per i capelli, la trascinò fuori dall’auto e la picchiò selvaggiamente, nonostante le gravi ferite provocate dall’investimento.
Non soddisfatto delle violenze compiute sul corpo martoriato della donna, Carnevale prelevò una bottiglia di vetro contenente benzina dall’auto e la versò sul corpo della donna, dandole fuoco. Giuseppina Di Fraia fu soccorsa da un’ambulanza e portata in ospedale nel centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli dove oggi è morta dopo tre giorni di agonia.
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