Siria, autobomba nel cuore di Damasco: almeno 35 morti e oltre 230 feriti. Colpiti molti studenti di una scuola vicina
Testimoni citati da ‘Sana Revolution’ sospettano che dietro gli attentati ci sia la mano del regime. In base al loro racconto, che non puo’ essere verificato, ambulanze erano già appostate nei vicoli limitrofi a via al-Thawra prima dell’incidente e la tv ufficiale è arrivata sul posto pochi minuti dopo. Sulla stessa linea il Consiglio militare rivoluzionario dei ribelli dell’Esercito libero che in una nota ha messo in evidenza come tempi e luoghi delle deflagrazioni siano sospetti, affermando anche di essere “in possesso di informazioni” secondo cui “il regime ha intenzione di colpire istituzioni religiose e chiese allo scopo di far precipitare il Paese nel conflitto confessionale, come è accaduto in Iraq e Libano”. Secondo l’agenzia ufficiale Sana, l’esplosione nel quartiere Mazraa è opera dei “terroristi”.
Questi episodi a catena seguono l’abbattimento di un caccia dell’aviazione siriana nel Rif di Damasco, avvenuto ieri, mentre nella notte si sono verificati scontri tra regime e rivoluzionari nel quartiere centrale di Salihiyeh. Stamani le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in varie zone della capitale, tra cui il quartiere al-Shaghour, arrestando diverse persone. Intanto l’inviato internazionale delle Nazioni Unite e della Lega Araba per la pace in Siria Lakhdar Brahimi ha accettato di estendere la sua missione di almeno sei mesi. Lo hanno riferito fonti diplomatiche, ricordando che il suo primo incarico semestrale, in sostituzione di Kofi Annan, termina a febbraio. “Brahimi ha accettato una proroga di sei mesi” del suo mandato, ha detto un diplomatico a condizione di anonimato, affermando che l’ex ministro degli Esteri algerino ha ”chiaramente la sensazione che la sua missione non e’ conclusa”.
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