Allarme Istat, importazioni a picco: -5,6%. Migliora l’export con un incremento del 3,9%
Commercio estero in crescita a gennaio 2013: rispetto a dicembre 2012, comunica l’Istat, emerge un incremento più marcato per le esportazioni (+3,9%) che per le importazioni (+3,0%). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a gennaio 2013 le esportazioni mostrano una forte crescita (+17,7%), a fronte di una diminuzione significativa delle importazioni (-5,6%). A gennaio 2013 la bilancia commerciale con i paesi extra Ue registra un deficit di 2,3 miliardi di euro, più che dimezzato rispetto a gennaio 2012 (-5,2 miliardi). Nello stesso mese, si è ridotto il deficit energetico (da -6,1 miliardi nel 2012 a -5,2 miliardi nel 2013) e si è notevolmente ampliato il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (da 869 milioni nel 2012 a 2,9 miliardi nel 2013), spiegato per oltre il 90% dal forte avanzo commerciale nei beni strumentali.
Su base mensile la crescita delle esportazioni interessa tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dell’energia (-25,9%). Particolarmente rilevante è l‘incremento dell’export di prodotti intermedi (+8,8%) e di beni di consumo (+7,5%). Gli acquisti di prodotti intermedi (+5,4%) presentano una crescita congiunturale ampiamente superiore alla media, mentre i beni di consumo durevoli registrano una diminuzione (-4,7%). Nell’ultimo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti la dinamica è positiva per le esportazioni (+1,9%) e diffusa a tutti i comparti, con l’eccezione dell’energia (-5,7%). Nello stesso periodo, la marcata diminuzione dell’energia (-12,0%) spiega in ampia misura la flessione complessiva delle importazioni (-5,2%). A gennaio 2013 la crescita su base annua delle esportazioni è diffusa; soltanto l’energia presenta una diminuzione (-26,2%). La flessione delle importazioni è particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-18,5%) e per l’energia (-16,3%). I mercati piu’ dinamici all’export sono Asean (+32,2%), Opec(+26,1%), Giappone (+25,6%), Cina (+24,6%), Eda (+22,9%) e Stati Uniti (+20,2%). In marcata flessione è l’import da Giappone (-32,1%), OPEC (-19,6%) e Stati Uniti (-16,9%). In forte aumento sono, invece, le importazioni da Turchia (+25,9%), Russia (+23,6%) e Svizzera (+23,5%).
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