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Concordia, i Pm chiedono il processo per Schettino: Enormi responsabilità del comandante. La compagnia spinge per il patteggiamento

Sono 6 le persone per le quali la Procura di Grosseto ha chiesto il rinvio a giudizio al gup Pietro Molino, per il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012. La notizia, anticipata sabato scorso dall’Adnkronos, è stata ufficializzata oggi. Per il comandante Francesco Schettino viene chiesto il processo per omicidio colposo plurimo, naufragio, lesioni colpose e abbandono di nave, mentre viene chiesta l’archiviazione per distruzione dell’ambiente.
Chiesto il rinvio a giudizio anche per il timoniere indonesiano Jacob Rusli, il manager Costa Roberto Ferrarini, l’hotel director Manrico Giampedroni e due ufficiali di plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica. Gli avvisi di conclusione indagini erano stati inviati a otto persone.
Le parti offese verranno avvisate con un video su You Tube, che si chiamerà ‘Uffici Giudiziari Grosseto – Processo Costa Concordia’. Per notificare i pubblici proclami, la Procura di Grosseto ha deciso infatti di utilizzare il web, sia per risparmiare soldi rispetto agli avvisi a pagamento sui giornali, sia per raggiungere celermente le oltre 4mila parti offese e residenti in numerosi Paesi stranieri. Il video viene tradotto in inglese, spagnolo, francese, tedesco e russo. L’udienza preliminare dovrebbe svolgersi a fine aprile, a Grosseto.
La Costa Crociere SpA ha chiesto il patteggiamento per le ipotesi di reato di illecito amministrativo dipendente dai reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, aggravati dalla violazione delle norme antinfortunistiche. La Procura di Grosseto ha trasmesso al gip la richiesta di patteggiamento, che può valere per la compagnia genovese il pagamento di 1 milione di euro.
Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, nella nota in cui informa della richiesta di rinvio a giudizio, scrive che per il naufragio della Concordia “non può non sottolinearsi la smisurata responsabilità di Francesco Schettino e la impressionante serie di errori commessi in tutte le fasi della vicenda, a partire dalla manovra scellerata e fino alla criminale gestione dell’emergenza, conclusasi con l’abbandono della nave e delle persone, inermi e terrorizzate, ancora a bordo”.
“Accanto alle incredibili colpe del comandante – prosegue Verusio – sono emerse anche quelle degli altri imputati. Da un lato, i marittimi in servizio di guardia in plancia al momento dell’impatto con il basso fondale delle Scole, i quali non hanno compiuto quanto dovevano e potevano per impedire l’incidente. Dall’altro, il direttore dei servizi alberghieri della Concordia e il responsabile a terra per le emergenze di Costa Crociere, i quali hanno offerto un loro non trascurabile contributo alle omissioni, alle negligenze e ai ritardi del comandante nella gestione dell’emergenza”.
La Procura della Republica di Grosseto, “in considerazione della eccezionalità della tragedia e del numero di vittime innocenti, seguirà la imminente fase processuale con lo stesso impegno dimostrato sino ad ora, perché si pervenga, in tempi ragionevoli, a sentenze giuste”, scrive ancora il procuratore.
“Allo stato degli atti e avuto riguardo alla completezza dell’attività investigativa svolta, non sussistono perplessità di qualche rilievo in merito allo svolgimento dei fatti”, che la vicenda del naufragio “non presenta alcun mistero irrisolto, come invece da alcuni è stato a suo tempo incautamente ventilato”, tiene a precisare Verusio. “Ad oggi – aggiunge – non può che ripetersi ancora una volta come, pure all’esito di sofisticatissime indagini tecnico-specialistiche su tutti gli aspetti rilevanti, la causa determinante degli eventi di naufragio, morti e lesioni sia purtroppo drammaticamente riconducibile al fattore umano”.
L’avvocato Domenico Pepe, difensore di Schettino commenta: “Ci complimentiamo per la sollecitudine con la quale la Procura di Grosseto sia riuscita a farci avere notizia, ancora una volta solo attraverso i media e sui video internet, della richiesta di rinvio a giudizio inoltrata nei confronti del nostro assistito e prendiamo atto, grazie ai commenti del Dr. Verusio, della linea accusatoria che intende sostenere nel prosieguo del giudizio”. “Attendiamo con ansia – conclude Pepe – di poterne avere ufficialmente notizia con una regolare notifica”.