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Mps, suicidio di Davide Rossi: una lunga telefonata ha preceduto la morte. Un video degli ultimi momenti di vita

Davide Rossi, il dirigente dell’area comunicazione Mps, avrebbe ricevuto una lunga telefonata sul suo cellulare poco prima di suicidarsi. Sul cellulare sarebbero arrivate anche altre chiamate a cui però non avrebbe risposto quando era ancora in vita; altre sarebbero poi arrivate al suo cellulare anche dopo il tragico gesto. E’ quanto si è appreso da fonti investigative. Sui parla anche di un video di una camera di sorveglianza che avrebbe ripreso gli ultimi istanti di vita dell’uomo.

A una prima analisi del registro delle chiamate del cellulare personale di Rossi una delle ultime telefonate sarebbe stata molto lunga. Il telefonino, che si trovava sulla scrivania nell’ufficio di Rossi, è stato sequestrato già ieri notte dalla Polizia Scientifica poco dopo il ritrovamento del cadavere. Dopo il suicidio, intorno alle 20.30, sul cellulare sarebbero arrivate diverse chiamate da parte della moglie Antonella.

I magistrati della Procura di Siena, intanto, hanno sequestrato una serie di materiali informatici e cartacei nell’ufficio di Rossi a Rocca Salimbeni. Al termine del sopralluogo nella stanza del direttore dell’area comunicazione di Mps (durato oltre 4 ore nella mattinata e 2 ore nel pomeriggio di oggi) il pm Aldo Natalini e Antonio Nastasi hanno acquisito agli atti del fascicolo aperto dopo il suicidio il telefono cellulare di Rossi (da cui sono stati estratti i dati relativi alle conversazioni), i files del personal computer e i supporti informatici in uso allo stesso dirigente della banca e vari documenti cartacei. Dopo il sopralluogo, i pm sono rientrati al palazzo di Giustizia, dove hanno redatto il verbale del sequestro. I pm sono usciti dalla Procura senza rilasciare dichiarazioni intorno alle 19.30.

Oltre all’acquisizione di documenti, i magistrati hanno sentito nel pomeriggio, per circa un’ora, Alessandro Profumo, presidente Mps, come persona informata dei fatti. Avrebbero poi ascoltato anche vari testimoni, tra cui alcuni colleghi di David Rossi e personale della banca. Un dipendente, è stato riferito, entrando nella stanza di Rossi ieri pomeriggio, avrebbe trovato turbato ed emotivamente scosso il dirigente dell’area comunicazione. Per tutta la giornata di oggi i magistrati hanno cercato di ricostruire non solo la dinamica della tragedia ma anche e soprattutto le motivazioni che avrebbero spinto Rossi a togliersi la vita.

Gli inquirenti cercherebbero tra l’altro di comprendere un eventuale collegamento tra la decisione di Rossi di mettere fine ai suoi giorni con la fuga di notizie verificatasi giovedì 28 febbraio, al termine del cda di Banca Mps, che il giorno successivo ha portato il vertice della banca a presentare un esposto in Procura per il reato di insider trading, nella fattispecie di abuso di informazioni privilegiate. Sempre secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il cda nella seduta di giovedì scorso avrebbe infatti secretato il verbale con cui era stata assunta la decisione di avviare un’azione legale presso il Tribunale civile di Firenze per danni nei confronti dell’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari e dell’ex dg Antonio Vigni. Nella giornata di oggi si è tenuta anche l’autopsia i cui risultati saranno disponibili tra un paio di giorni. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, sembrerebbe che Rossi si sarebbe gettato di spalle dalla finestra.

La Procura aveva già sequestrato il messaggio di addio del capo della comunicazione della banca. L’ultimo pensiero di Rossi, 51 anni, sposato, senza figli, è stato per la moglie Antonella. Il dirigente dell’area comunicazione di Mps ha tentato più volte di scrivere un messaggio alla moglie, ma sopraffatto e sconvolto non c’è riuscito, al punto che la lettera che stava scrivendo è finita accartocciata nel cestino dei rifiuti nel suo ufficio. Fonti investigative parlano di due o tre lettere abbozzate, ma su questo elemento non c’è certezza. Non è escluso infatti che quello scritto da Rossi alla moglie sia solo un foglio con più frasi cancellate, in cui spicca quella il cui significato recita: ”Ho fatto una cavolata”. Il presidente Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola di Mps hanno inviato questa notte una e-mail ai dipendenti dell’Istituto di credito dopo aver appreso la notizia del suicidio del loro collaboratore. “Questa sera ci ha colpito una terribile tragedia – si legge nel testo -. Siamo convinti di parlare a nome di tutti nel dire che, attoniti nel dolore, ci stringiamo in un fortissimo abbraccio ad Antonella, Carolina e a tutti i famigliari di David in questo difficilissimo momento. Questo tragico evento impone prima di tutto il rispetto per la persona, per il lutto della sua famiglia e di tutti noi, e richiede di trovare la forza e il coraggio di andare avanti e continuare nel nostro impegno come avrebbe voluto David”. Un analogo messaggio si legge in un post pubblicato sul profilo ufficiale di Banca Mps. Ad essere sotto choc è tutta Siena. La tragica scomparsa di Rossi ha destato, infatti, profonda commozione non solo nei rappresentanti delle istituzioni locali, ma anche in tanti cittadini. Sconvolti i contradaioli della Lupa. David Rossi era uno di loro, nato nella contrada di Vallerozzi. Seguiva con passione il Palio e la vita di contrada, come ogni senese vero, raccontano gli amici. Nessun commento con i giornalisti, solo qualcuno si lascia sfuggire: ”David era preoccupato per quello che stava accadendo alla Banca, dopo l’inizio dell’inchiesta non era più lo stesso, anche se all’apparenza non lo dava a vedere”.

Non sono stati ancora fissati i funerali. Quasi sicuramente però, spiegano in via Vallerozzi, come da tradizione per ogni contradaiolo, anche le esequie di David Rossi verranno celebrate nella chiesa della Lupa, l’Oratorio di San Rocco. ”Sono sicuro che David avrebbe voluto così”, dice un amico.