Processo Ruby, Berlusconi in ospedale per accertamenti. Si al legittimo impedimento fino a lunedi’
“Le conseguenze dell’uveite, se trascurata, sono sicuramente il perpetuarsi dei sintomi e il rischio di andare incontro a un’alterazione della visione che può cronicizzarsi e quindi invalidare la normale funzione dell’occhio”, evidenzia il medico. “Ora – aggiunge – bisogna accertare bene le cause della patologia, che non destano però alcun tipo di preoccupazione. Il presidente per il resto sta bene, è perfettamente in equilibrio per quanto riguarda la funzionalità del suo organismo”. Intanto, è terminata l’udienza del processo sul caso Ruby, che vede imputato il Cavaliere per concussione e prostituzione minorile. I giudici di Milano hanno accolto l’impedimento avanzato dai legalidi Berlusconi ritenendolo “legittimo e assoluto allo stato”. Si tornerà in aula come da calendario lunedì prossimo 11 marzo. Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini ha chiesto una visita fiscale per verificare le condizioni di salute di Berlusconi ed accertare dunque il suo legittimo impedimento ad essere presente nell’aula del tribunale. Prima della decisione dei giudici, il sostituto procuratore di Milano ha chiesto in Aula che venisse respinto il legittimo impedimento e si procedesse con il processo. Boccassini ha sottolineato come inizialmente, l’uveite bilaterale di cui soffre l’ex premier non sia stata avanzata come primo legittimo impedimento, ma solo attraverso tre successivi certificati medici che rappresentano ”un’escalation per fermare l’udienza”.
Con una “breve cronistoria” Boccassini ha spiegato che il primo fax della difesa, datato 6 marzo, annuncia per oggi un legittimo impedimento perché Berlusconi deve “presenziare a una riunione a Palazzo Grazioli”, residenza privata del Cavaliere, con i vertici del Pdl . Ieri un altro fax “annulla il legittimo impedimento per impegni istituzionali” e ne chiede uno nuovo “percondizioni di salute” allegando una “documentazione medica su carta intestata dell’ospedale San Raffaele datata 5 marzo”, in cui si parla di “uveite bilaterale e si prescrive un periodo di almeno sette giorni di totale riposo e cura a domicilio”. Un secondo certificato medico spiega che “al momento è controindicata qualsiasi attività che prevede fonte di luce intensa”. Nel primo fax, quando viene chiesto il primo legittimo impedimento “non si fa cenno dei motivi medici, sebbene già noti. Nulla viene detto perché Berlusconi ritiene che la malattia non sia da ostacolo” alle sue attività politiche. Un nuovo certificato di ieri, evidenzia come “la mancata adesione” ai consigli medici “può implicare delle complicazioni della patologia”. Per l’accusa “è di tutta evidenza che un medico serio avrebbe dovuto evidenziare questi rischi subito” ed è altrettanto “chiaro che la patologia di Berlusconi non possa rappresentare un impedimento assoluto”. I legali del Cavaliere sostengono che la patologia di cui soffre Berlusconi è tale da impedirgli la sua presenza in aula. “Le malattie non hanno un ordine previsto dalla Procura. Ritenevamo legittimo il primo impedimento, poi con l’aggravarsi del suo stato di salute abbiamo fatto presente un impedimento medico”, dice l’avvocato Niccolò Ghedini. Invita ad abbandonare “la logica del sospetto” il legale Piero Longo che sottolinea la difficoltà di poter “inventare o esagerare una patologia così da evitare oltre a questa udienza anche un incontro in programma con Monti”.
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