La bocciatura di Fitch, il ministro Grilli difende l’Italia: Sapremo dare le risposte giuste nei tempi giusti
“Sono fiducioso che l’Italia saprà dare le risposte giuste nei tempi giusti”. Così il ministro dell’Economia Vittorio Grilli commenta, a margine del Workshop Ambrosetti Cernobbio, i rilievi formualti dall’agenzia di rating Fitch in merito alle presunte lungaggini del processo politico che dovrebbe portare alla formazione di un nuovo governo. “Abbiamo avuto un processo elettorale -continua Grilli- che è il cuore della democrazia. Dopotutto è successo soltanto qualche giorno fa. Siamo ben all’interno dei tempi normali, non solo per l’Italia, ma di qualsiasi paese, per prendere decisioni politiche”.
Una decisione, quella di Fitch che “ovviamente non fa piacere, ma non può essere considerato un evento sorprendente”. “L’economia europea -prosegue Grilli- ha rallentato nel 2012 e nel 2013 la situazione si presenta difficile. Ovviamente l’economia italiana ha anch’essa delle debolezza, e’ chiarmente una fase di ciclo avverso”. ”Chiaro che -prosegue Grilli- ancora un clima di incertezza politica in un momento cosi’ complesso da un punto di vista economico non aiuta. Mi sembra che il giudizio di Fitch punti in quella direzione, che una situazione economico-finanziaria complessa richiede certezze decisionali e quindi anche certezze politiche e di governo. Penso che siamo tutti consapevoli di questo”.
“Mi aspetto che nei prossimi giorni ci sia chiarezza sulle scelte di governo. Comunque il Mef cercherà di fare di tutto per mettere in sicurezza finanziaria il nostro Paese”. Grilli si è detto “fiducioso” sull’esito delle aste dei Titoli di Stato in agenda la prossima settimana. “Per quanto riguarda le nostre aste -afferma – come sempre noi le prepariamo con grande attenzione e, quindi, sono fiducioso, come sempre, nel buon andamento delle nostre aste”. Quanto alla reazione più in generale dei mercati finanziari alla mossa di Fitch, secondo Grilli “fare previsioni è impossibile, perché vuol dire essere smentiti con grande probabilità. Diciamo che nel passato negli ultimi anni l’impatto dei giudizi delle agenzie di rating sui mercati non è stato molto forte, perché spesso, più che guardare in avanti, prendevano atto di situazioni già presenti e consolidate nei mercati”.
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