L’ultimo saluto di Siena a Davide Rossi. Sul feretro la bandiera della contrada della Lupa. Il mistero del suicidio
Tanti amici e colleghi per l’ultimo saluto a David Rossi, il responsabile dell’area comunicazione di Mps, che si è suicidato mercoledì sera gettandosi dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni. Il funerale, una sobria cerimonia religiosa, si è svolto nell’oratorio di San Rocco ed è stato celebrato da Don Sergio Volpi, corettore della contrada della Lupa, di cui Rossi era un sostenitore e la cui bandiera copriva il feretro durantela cerimonia. Commozione e compostezza hanno segnato il rito in chiesa che è durato circa un quarto d’ora. Come ha spiegato Don Volpi, è stata la famiglia a chiedere di non celebrare la messa ma di officiare solo il rito funebre previsto dalla liturgia cattolica. Ancora visibilmente scossi i familiari di David Rossi: la mamma, la moglie Antonella e i fratelli. Di fronte alla bara, posizionata al centro dell’oratorio, hanno assisitito in piedi al rito, visibilmente commossi, Alessandro Profumo presidente di Mps e Fabrizio Viola, ad della banca. Lasciando poi la chiesa Profumo e Viola hanno pianto. Accanto a loro, sempre in piedi, c’erano anche i membri del consiglio di amministrazione di Mps, il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini e il provveditore dello stesso ente, Claudio Pieri. Circa 300 persone, che non hanno trovato posto in chiesa, hanno partecipato in silenzio e compostezza dall’esterno.
La cerimonia, celebrata da don Volpi, si è aperta con la preghiera funebre prevista dal rito, cui poi sono seguite due letture bibliche tratte dall’Antico Testamento, una delle quali è stato il Salmo Responsoriale. Poi il sacerdote ha letto uno degli ultimi capitoli del Vangelo di Luca, quello della morte in croce e resurrezione di Gesù. Don Volpi ha quindi spiegato ai presenti che non ci sarebbe stata omelia per rispetto della volontà dei famigliari, che hanno chiesto riserbo sulla figura di David Rossi. Così il celebrante si è limitato ad esprimere “la vicinanza di tutti ai famigliari di David”, manifestata “con un abbraccio spirituale, fraterno e fisico”. Dopo aver ricordato la presenza dei contradaioli della Lupa in costume, don Volpi ha detto tra l’altro: “I famigliari sono sicuri di tutto il nostro affetto”. La cerimonia è quindi proseguita con la benedizione della salma e le preghiere finali. La liturgia in suffragio di David Rossi si è conclusa con parole di speranza del sacerdote: “Per il nostro caro fratello c’è la fede nella resurrezione”. Al termine della cerimonia, i contradaioli, alcuni parenti ed amici hanno portato fuori dalla chiesa il feretro, sempre coperto dalla bandiera della Lupa. La bara è stata quindi deposta sul carro funebre che poi si è diretto al cimitero del Laterino, dove poi è stata inumata. Anche questo passaggio è stato salutato dal silenzio, dalla compostezza delle decine e decine di persone che erano sul sagrato dell’oratorio e sulla strada. Profumo e Viola hanno assistito ancora una volta con commozione e chi era vicino ha visto sui loro volti le lacrime. Gli operatori televisivi e i fotografi sono rimasti lontani dalla chiesa, rispettando così la volontà della famiglia che aveva chiesto di non effettuare riprese né fotografie durante la cerimonia.
Social