Renato Zero, esce “Amo” nuovo album coraggioso e trascinante. Grillo? “Un vento favorevole”
I 60 sono superati da un po’, la sua voce è la stessa di sempre, incisiva, solida, potente. La sua anima di più. Renato Zero è tornato a condividere se stesso col mondo attraverso le sue canzoni. E questo album ‘Amo’ (I° Capitolo) è più che mai un racconto ‘nudo’ nel quale guarda in faccia l’uomo che è stato e che è oggi; ringrazia tanti straordinari compagni di viaggio, come Lucio Dalla, “grande ispiratore” o la sua portinaia Angelina che ha curato col sorriso i giorni bui della sua adolescenza. E guarda in faccia anche il suo Paese, un ‘Italia dove, “i bravi arrancano e crollano via via”, dove “il primo che si candida si abbuffa e scappa via”. Convinto però, Renato, come sempre, che “l’ottimismo cura e guarisce ogni malattia”.
L’ottimismo è nel suo Dna, si sa, forse perché (come ha raccontato ieri sera al Piper di Roma in occasione della presentazione alla stampa del suo disco) lui è nato un po’ in salita: “Quando venni al mondo – ha detto – soffrivo di anemia emolitica e mi dovettero cambiare il sangue. Per questo mi sono portato dietro una certa paura di vivere. Poi mi hanno rimesso in gioco, ma non l’ho chiesto io. E così sono nato due volte. Ma la vita non è quasi mai tua. Lo è se decidi di non sottostare alle regole”. Regole che spesso non sanno accogliere unicità e differenze e che si traducono, quindi, in “ipocrisia”, “falsa moralità”. E allora? “Chiedi di me”, canta Renato Zero nel primo brano che apre il disco. Una canzone coraggiosa e trascinante per il ritmo, per il fitto dialogo fra note e senso, per la scelta di essere in prima linea, pronto ad aiutare, soprattutto i più giovani, quando “la voglia va via”, quando “si spegne la fantasia”. ”Chiedi di me – canta ancora – che un consiglio da darti ce l’ho. Ho spalle forti”. “Chiedi di me a quei bigotti laggiù. I dubbi che seminai non li sciolsero mai! Osa di più, falli tremare dai”. Non a caso è stato proprio questo brano ad aprire e a chiudere la presentazione al Piper con Renato sempre contornato da giovani ballerine, fortunatamente fuori dai cliché, e ballerini acrobati che non solo hanno danzato, ma si sono avvicendati tutti al microfono, sulla voce del loro fiducioso ‘mecenate’. Loro, protagonisti con lui dello spettacolo. Loro, in rappresentanza di tutti i giovani che devono poter spiccare il volo, e a cui Renato sembrava ripetere con gli occhi le frasi scritte nell’album: ‘Seminare. Seminare e seminare!!! Che arriva sempre il tempo di raccogliere”. E che parole ha usato, invece, Renato Zero per soffermarsi su Beppe Grillo? “Gli esempi mancano in questo Paese, sono sempre mancati e ora per interpretare la tanta disperazione, può anche arrivare un clown, checché ne dicano i tedeschi che c’hanno fatto solo piagne. Grillo? Un vento favorevole, qualcuno che, scherzando e ridendo, ci ha dimostrato come per certi ruderi sia tempo di andare a casa”.
Senza dubbio per Renato serve un cambiamento, ma non il cambiamento fatto ancora da chi “raccomanda la propria nipote”. A furia di fare così “si sono comprati il Paese e vi dico – ha aggiunto – che se cade uno di loro non gliene frega niente a nessuno, mentre se cade un operaio e va in cassa integrazione, a me mi frega”.
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