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Blitz anti giudici a Milano davanti al tribunale, deputati del Pdl guidati da Alfano: “Difenderemo Berlusconi”

Blitz anti giudici a Milano davanti al tribunale, deputati del Pdl guidati da Alfano: “Difenderemo Berlusconi”

Blitz dei deputati Pdl davanti al Palazzo di Giustizia di Milano per manifestare la loro solidarietà al leader del partito Silvio Berlusconi. Disobbedendo alla richiesta del Cavaliere, i pidiellini, lasciata l’Unione del Commercio in corso Venezia, hanno ‘sfilato’ a piedi per le vie del centro per raggiungere il tribunale in corso di Porta Vittoria. A guidare la marcia il segretario del partito Angelino Alfano. Si è quindi formato un singolare corteo, silenzioso, alla volta del Palazzo di Giustizia.

Ad attendere sui gradini del Tribunale altri parlamentari Pdl, tra cui gli ex ministri Maria Stella Gelmini (“per una volta abbiamo disobbedito a Berlusconi”, ha detto) e Gianfranco Rotondi insieme a Laura Ravetto che hanno lasciato prima la sede dell’Unione di Commercio. Tutti, in attesa di Alfano i pidiellini, disposti sui gradini, tipo ‘foto ricordo’, hanno intonato l’Inno nazionale. Al suo arrivo, Alfano si è messo alla testa dei parlamentari del suo partito entrando nel Palazzo di Giustizia e raggiungendo, al primo piano, l’aula dove si sta svolgendo il processo sul caso Ruby.

”Abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo e a cui ci affidiamo che è il Presidente della Repubblica che è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura”, ha affermato Alfano. Secondo Alfano ”non è stato ritenuto come motivo valido per un legittimo impedimento l’incontro dei parlamentari del Pdl cui dovevano prendere parte anche i legali di Silvio Berlusconi, Ghedini e Longo, che sono appunto parlamentari”. Inoltre il Pdl per bocca di Alfano contesta ”la nuova visita fiscale compiuta nei confronti di Berlusconi, che è una persona ammalata”. Alfano ha poi commentato ”il giudizio immediato chiesto dalla procura di Napoli nei confronti di Berlusconi, che ha dato la sua massima disponibilità ad essere sentito dopo il 15 marzo. Tutti questi, ha osservato Alfano, sono ‘tre fatti gravissimi ed è per questo che abbiamo chiesto un incontro con Napolitano”. All’interno del palazzo di Giustizia, Alfano ha incontrato Niccolò Ghedini al quale ha spiegato: ”visto che vi hanno impedito di partecipare all’incontro tra gli eletti del partito, siamo venuti noi da voi”. Quando la protesta Pdl si è conclusa con l’uscita dei parlamentari dal Tribunale, Alfano è andato a trovare l’ex premier al San Raffaele.

Prima ancora, Alfano aveva parlato di “emergenza giudiziaria italiana” che è “davanti agli occhi di tutti”. Un tentativo, secondo lui, “di eliminare per via giudiziaria il leader politico più votato nella storia di questi ultimi 20 anni”, per questo “lo difenderemo”. In una nota, poi, le ragioni del Pdl della loro manifestazione: ”I gruppi parlamentari di Camera e Senato del Popolo della libertà sono stati costretti ad interrompere la riunione operativa in corso a Milano sugli adempimenti di inizio legislatura poiché il tribunale del capoluogo lombardo, negando il legittimo impedimento, ha stabilito la non valenza istituzionale e politica di tale riunione”. ”Questo gravissimo comportamento rappresenta un vulnus democratico - si legge ancora nella nota Pdl – e un volgare svilimento delle istituzioni e dell’attività di deputati e senatori. Per denunciare questo attacco all’istituzione parlamentare, il segretario politico nazionale, Angelino Alfano, terrà una conferenza stampa davanti al tribunale di Milano, anche al fine di illustrare quei lavori che il Pdl è stato costretto ad interrompere”.